Debacle.
Che la gara con lo Spezia rappresentasse un vero e proprio banco di prova era risaputo; ma che si trasformasse in debacle nessuno poteva immaginarlo. Un campanello d’allarme che mette a nudo tutte le lacune che avevo indicato nei miei articoli precedenti, su questo stesso giornale.
Comprendo lo stato d’animo del tecnico, anche dal punto di vista umano; ma altra cosa è prendere coscienza di quanto visto durante tutto il corso della gara, che induce a ritenere che sia maturo il tempo per iniziare ad assumere decisioni serie ed evitare che si possano ripetere imbarazzanti situazioni del genere.
Al di là dello score davvero pesante, la squadra è stata surclassata dal punto di vista tattico, tecnico e fisico dallo Spezia, che ha umiliato in lungo e in largo la Strega cancellando, tutto in un colpo, il divario visto lo scorso anno. E dire che ai liguri mancavano anche 13 calciatori, anche se, va detto, gran parte di essi non titolari.
Perché accade tutto questo?
Beh, i motivi sono diversi. L’organico dei sanniti è incompleto e diversi calciatori stanno confermando di non essere all’altezza di questo torneo. Non vuol essere una critica. Si tratta, soltanto, di una fotografia di quanto abbiamo visto in queste prime giornate. In barba ai complimenti (e alle belle parole) ricevuti al termine degli incontri in cui s’aveva tutto da guadagnare (Inter, Roma e Napoli), sono comparsi purtroppo evidenti i limiti della squadra nelle prime due partite di “spareggio” con Verona, prima, e Spezia poi.
Difesa imbarazzante (20 reti subite ed una netta sensazione di scarso affidamento); linea mediana che ha palesato lacune evidenti sia in fase difensiva che di costruzione, con evidenti incomprensioni tattiche.
In avanti si salva, al momento, soltanto la coppia Lapadula – Caprari, ma è davvero poca roba se si pensa ad torneo lungo e stressante come quello della serie A, nel quale Moncini e Sau rappresentano numericamente e qualitativamente, non più che dei bravi gregari.
Analizzare la gara? Ci provo, anche se, in tutta sincerità, mi riesce difficile.
A cominciare dallo schieramento iniziale. Mi suona strano come il tecnico, pur dopo i (tanti) commenti negativi ricevuti nel post partita di Verona, decida, al proposito, di limitare i danni schierando un 4-4-2, con interpreti messi “a caso” sul terreno di gioco. Basti solo pensare alla riconferma di Insigne addirittura come quarto a destra, e Dabo esterno alto a sinistra. Una follia! Senza, poi, considerare i cambi ed il momento in cui gli stessi sono stati effettuati. Come dire: un segno tangibile di grande approssimazione e confusione tattica.
Spero vivamente sia stata soltanto una “giornata nera”!
Sul versante Spezia, i ragazzi di mister Italiano hanno imperversato e dato lezione di calcio, manifestando una coralità ed una condizione fisica davvero esaltanti. Di contro i sanniti sono apparsi sempre approssimativi, lontani dai diretti avversari e sopratutto senza idee. Quel gioco sbarazzino che si era intravisto a tratti nelle precedenti gare, lo si è racchiuso in soli cinque minuti, nei quali la Strega ha colpito un palo con Lapadula ed effettuato una conclusione a rete per merito di Sau. Davvero poco se si vuol ambire a vincere uno scontro diretto.
Il resto lo racconta il tabellino, con possesso palla e numero delle conclusioni tutte appannaggio degli spezzini, a cui non possiamo far altro che esprimere i nostri complimenti.
Questo il mio personale giudizio sui partecipanti alla gara:
Montipò (voto 5): non può nulla sui tre gol subiti. Balbetta su qualche rilancio, segno evidente della generale scarsa concentrazione.
Letizia (voto 4): in totale balìa dell’avversario prima a destra e poi a sinistra. Sembra la brutta copia del giocatore visto lo scorso anno. Mai propositivo, lontano dall’avversario (vedi cross sul primo gol degli spezzini). Esce anzitempo dopo l’ennesima partita dove ha palesato serie difficoltà.
Foulon (s.v. ): lascia il campo anzitempo; fino a quando c’è stato, però, mi è sembrato essere il minore dei peggiori.
Glik (voto 5): sempre in attesa di una condizione che possa riportare il maestoso calciatore visto negli anni scorsi, cerca di arrangiarsi mettendoci “ mestiere”. Mi auguro che possa dare al “gruppo” quel pizzico di esperienza in più, anche se al momento mi lascia seri dubbi.
Caldirola (voto 4): in totale confusione. Persiste la fase negativa del calciatore, che sembra aver smarrito la capacità di fornire prestazioni all’altezza di quelle viste lo scorso anno. Deve tornare a fare le cose semplici, che gli riescono meglio.
Schiattarella (voto 4): come Caldirola, in totale confusione, anche se è l’unico in campo che cerca di fare qualcosina in più. Gioca in un reparto a dir poco imbarazzante. Auguriamoci che si riprenda e che lo si possa rivedere in un reparto con interpreti diversi.
Ionita (voto 4): “vaga” per il campo senza mai cambiare passo, vincere un duello o proporsi per un inserimento. Sono ormai sette le gare, e lo stiamo ancora “aspettando”. Se è lui quel giocatore che avrebbe dovuto dare quel “qualcosa in più”, forse sarebbe il caso che chi di dovere guardasse un po’ più a chi invece è costantemente fuori e non viene impiegato.
Insigne (voto 3): inspiegabilmente ancora in campo, addirittura impiegato come quarto alto di destra. Un’ombra, che si vede solo quando, in fuorigioco evidente, riesce a colpire il palo a portiere battuto. Altri commenti sono superflui. La Strega deve “fare la serie A” ed ha bisogno di giocatori di livello. Al massimo può essere considerato un buon gregario, ma deve ancora dimostrare di essere all’altezza di quella categoria che per lui sembra, al momento, un eccesso.
Dabo (voto 5): confinato in un ruolo non suo (esterno alto sinistro), lui che è un “naturale” centrocampista interno di quantità, viene sostituito in luogo di altri suoi compagni che stavano fornendo prestazioni peggiori. Vittima anch’egli delle scelte confuse del tecnico.
Sau (voto 5): prova incolore, soprattutto perché mai servito. Si sforza di dare il suo apporto “in pieno deserto”, ma non entra mai in partita.
Lapadula (voto 5,5): unico a salvarsi nel grigiore. Riesce anche a concludere a rete colpendo un palo sull’unica azione degna di nota.
Subentrati:
Improta (voto 5): se la scelta era quella di giocare con un 4-4-2, perché non schierarlo dall’inizio, considerate le le sue caratteristiche? Subentra, invece, nella ripresa, ma non riesce a dare il suo contributo alla causa
Maggio (voto 4,5): Subentrato subito a Foulon, è in affanno ed in balia di un atteggiamento tattico molto discutibile.
Tello (s.v.): timbra il cartellino senza un’ idea di gioco; nessun contenuto degno di nota.
Barba (s.v. ): ingresso inutile, se non per togliere dall’imbarazzo Letizia ed alimentare ancor di più i miei dubbi.
Inzaghi (voto 4): è anch’egli in confusione totale. Lo testimoniano, oltre alle scelte effettuate, anche i cambi effettuati in corsa. Mi sorprendono, inoltre, le sue affermazioni post-partita nelle quali parla di “incidente di percorso” senza mai far riferimento ad una situazione che è oramai evidente da diverse settimane e di cui non prende coscienza.
Mi auguro che riesca a trovare il bandolo della matassa, ad operare le giuste scelte tattiche e, sopratutto, schierare “uomini giusti al posto giusto” onde evitare, per quanto possibile, di continuare ad incassare reti a iosa e fornire prestazioni incolori.
Dovrà, inoltre, pensare a rimodulare l’organico, considerato che alcuni calciatori non sono all’altezza del progetto-salvezza.
Fermo restando che ognuno resta libero di esprimere le proprie opinioni e manifestare il proprio dissenso, il raggiungimento della serie A (per la seconda volta nella storia) è stato davvero un grande risultato, ma adesso, al tifoso, piacerebbe difenderla e non subire più simili mortificazioni.
E comunque, sempre, forza Strega 91!