SACRALITÀ
Ci sono principi ai quali un professionista non deve mai venir meno, ed uno di questi è la sacralità dello spogliatoio .
Lì nascono le vittorie, si cementano i rapporti che talvolta segnano una vita di un atleta e non solo. Ma lì talvolta nascono incomprensioni, divisioni, ma tutto deve rimanere all’interno di quelle quattro mura
Lo spogliatoio è sacro.
Chi non ha vissuto uno spogliatoio, non può capire e raccoglie solo il chiacchiericcio dell’ “ho saputo che...”
Il patron Vigorito, per il quale l’onestà sportiva è il più sacro dei principi, ha saputo gestire un momento di semplice stress, con la maestria che lo contraddistingue, assumendosi l’iniziativa di “punire“ chi ha mostrato di non saperlo fare.
Quel che accade all’interno di uno spogliatoio non deve essere mai di dominio pubblico; non sono cose che fanno bene ad un gruppo che attraversa un momento difficile. E’ ancor più colpevole colui che le diffonde, magari per avere un momento di “mera popolarità”.
Adesso ci vuole solo l‘intelligenza di mettere da parte il proprio ego, remare in un’unica direzione e pensare al bene del gruppo e della Strega.
E’ vero anche che, talvolta, episodi negativi determinano la reazione del gruppo. Ne è prova la reazione della squadra dopo il “simpatico separietto” del litigio Schiattarella-Inzaghi.
Fatta questa opportuna premessa, veniamo alla partita di ieri.
Inutile nasconderlo: l’ambiente giallorosso aveva mal digerito la brutta figura interna con il Verona e forte era la paura di essere risucchiati dalle squadre attualmente occupanti i bassifondi della classifica. Ma la truppa di Inzaghi ha dato prova di “esserci” e di esser pronta ad affrontare il rush finale con i dovuti crismi.
Per nulla facile la gara con gli spezzini per una Strega che veniva da un periodo di piena crisi. Gli uomini di Italiano stanno attraversando un momento favorevole, anche in termini di consensi.
Mister Inzaghi fa la conta, e nonostante la mancanza di terzini di ruolo, schiera un 3-5-2 che evidenza grande compattezza. Per tutto il primo tempo lascia ben poco ai bianconeri, spaventandoli con la rete del vantaggio del “Tanke” Gaich, che bagna l’esordio dal primo minuto con una prodezza balistica.
Nella ripresa gli spezzini riescono, purtroppo, ad agguantare il pari sviluppando una mole di gioco superiore, grazie anche alla differenza di organico che purtroppo penalizza fortemente i sanniti. Resterà questo il “grande cruccio“ del campionato attuale.
Alla fine le due contendenti si spartiscono la posta in palio. Che sia un segno premonitore che consacri i rispettivi eccezionali cammini svolti fin ora e che li conduca ad una meritata salvezza?
Ecco il mio personale giudizio sui partecipanti alla gara:
Montipo (voto 6-); primo tempo senza problemi. Nella ripresa qualche pressione in più, ma nessun intervento. Apparso timido in occasione della rete subita, per un intervento che avrebbe potuto gestire con più coraggio.
Glik (voto 6,5): prova gagliarda. La risposta che ci si aspettava da lui.
Tuia (voto 5): seconda parte della gara in cui è sembrato in ritardo in occasione delle due occasioni da rete degli spezzini. Ancora una gara che non riesce a terminare causa infortunio. Resta un suo grande limite.
Barba (voto 6-): più tonico rispetto alle partite precedenti. Gli mancano ancora sprint e “cattiveria” perché possa confermarsi un giocatore di categoria
Tello (voto 6): di stima, perché si adatta ad un ruolo non suo. Soffre nei primi minuti, ma poi dà il proprio contributo. Errore di posizione in occasione della rete spezzina, ma gli si possono concedere tutte le attenuanti per l’adattamento al ruolo.
Improta (voto 6,5); la modestia che fa la differenza. Giocatore considerato un “non titolare” anche in B che mette sempre il cuore e dà il massimo al servizio della squadra. Da prendere ad esempio se si parla di “compattezza“ e di “gruppo”
Hetemaj (voto 6,5): si è leader anche con il sacrificio. Una partita in cui era importante mettere in campo la voglia e lui c’è sempre, al di là delle proprie capacità.
Ionita (voto 6): spesso è invisibile; da lui ci si attende di più, ma una cosa è certa: quando cresce la sua quantità, cresce in “sostanza” anche il reparto.
Viola (voto 7): il “geometra” si riprende il gruppo e detta i tempi. La sua condizione sembra decisamente migliorata e si vede. E‘ il capitano. Che la sua leadership sia un punto fermo per tirare dritti all’obiettivo.
Caprari (voto 6): prova decisamente più concreta rispetto alle precedenti. Da lui ci si aspetta quel qualcosa in più per cui è stato ingaggiato
Gaich (voto 7): dà peso all’attacco ed è animato da tanta voglia. Un ottimo viatico per il tecnico che potrà contare finalmente su una valida alternativa. Segna una rete che incanta.
Subentrati:
Sau (voto 6): si fa trovare pronto e dà, come sempre, il suo prezioso apporto
Caldirola (voto 6): il tecnico deve gestire la sua condizione e lo utilizza nel momento topico della gara. Se sta bene non si può prescindere da lui.
Dabo (s.v.): pochi minuti, ma giocati con voglia ed attenzione.
Moncini (s.v): entra per dare peso e tenere alta la squadra.
Inzaghi (voto 6,5): non era facile gestire la “depressione“ post Verona e sopratutto la decisione della società di tenere fermo Schiattarella per motivi disciplinari. Ha avuto il coraggio di sorprendere il collega Italiano con un atteggiamento tattico diverso e sopratutto più coraggioso. Non è facile lavorare con un organico sempre ridotto all’osso in serie A, sopratutto in questa stagione, quando nella ripresa le squadre cambiano marcia grazie anche gli innesti che entrano dalla panchina che spesso cambiano il volto di una partita. Il gruppo gli ha risposto con la fedeltà e con una prova all’altezza, in una gara difficile non solo sulla carta.
Bisogna, adesso, dare continuità e lavorare per limitare quegli errori che ancora macchiano le partite.
La gara con la Fiorentina rappresenterà un’ altra tappa fondamentale nella quale bisognerà ottenere il massimo con intelligenza.
E’ a piccoli passi che si costruisce un cammino importante.
Forza Strega 91!