Dubbi.
La gara del Bentegodi rappresentava il primo vero test salvezza e i due tecnici, essendo consapevoli che il risultato finale avrebbe dato comunque una “svolta“ a questa prima fase del torneo, non avevano lasciato nulla al caso. Duric è consapevole che questo è un altro Verona rispetto a quello dello scorso anno, e che avrà da lavorare per tirarsi fuori dalla zona calda. Da parte sua Inzaghi aveva predicato di mettere da parte i “complimenti“, tornare con i piedi per terra ed essere una squadra più umile.
Il trainer giallorosso conferma lo stesso undici ed il medesimo atteggiamento tattico della gara con il Napoli.
Buona la partenza dei sanniti che si impossessano della manovra, ma subiscono la rete avversaria per l’ennesima lacuna sull’out di destra e sull’unico tiro in porta subìto nell’intera prima frazione di gioco. La Strega, pur in svantaggio, non è mai sembrata inferiore ai veneti e pur sprecando la bellezza di tre palle-gol, riesce finalmente ad agguantare il meritato pareggio, grazie ad una bella conclusione a rete di Lapadula.
In questa fase di gioco la squadra mostra di poter puntare all’intera posta in palio, ma poi riesce maledettamente a complicare il tutto regalando due reti agli avversari, per una vittoria che sta davvero molto larga agli scaligeri per quanto visto in campo fino all’espulsione di Caprari, reo di aver protestato per un fallo da rigore non fischiato dal solito mediocre arbitro Sacchi (che tra l’altro non ha nemmeno voluto andare a visionare il Var).
In sintesi la squadra ha confermato e marcato i soliti dubbi che sono emersi sin dalle prime giornate; alterna cose positive a fasi di completa follia. Mostra una buona fase offensiva (forse avara di interpreti appropriati), ma continua a balbettare sul fronte difensivo.
Persistono le scelte cervellotiche del mister, vedi l’utilizzo di Insigne da titolare o di Letizia in fase difensiva. A differenza dello scorso campionato, dove aveva fatto la differenza, la linea mediana non riesce a fare le due fasi, sovraccaricando Schiattarella di lavoro inutile.
E’ evidente, insomma, che qualcosa non gira nella direzione giusta. Ma tecnico (e società) sono ancora in tempo per intervenire e porre rimedio.
Questo il mio personale giudizio giudizio ai partecipanti alla gara:
Montipò (voto 6): subisce ancora tre reti senza poter far nulla. In balia delle onde causa errori di posizione dei colleghi. Nessun intervento da segnalare
Letizia (voto 5): apprezzo il suo attaccamento ed il suo impegno, ma è una carbeficina vederlo “patire“ in fase difensiva in questa categoria. Dalle sue parti c’è un autostrada dove il Verona o chiunque altro costruisce la vittoria. Continuò a sostenere che non è un esterno basso di difesa .
Foulon (voto 5,5): apprezzabile e spigliato in fase offensiva, soffre troppo le accelerazioni avversarie in fase difensiva, nella quale deve migliorare. Ha le capacità per farlo, ma deve crescere dal punto di vista tattico e fisico
Glik (voto 6): ramazza di mestiere mettendoci il fisico e la personalità, ma non riesce a prendere per mano il reparto.
Caldirola (voto 5): eccessivamente nervoso. Non può sempre spuntarla e forse deve capire che può cominciare a gestire il confronto giocando sullo stop o temporeggiando. La sua uscita dal campo, frutto di una sostituzione frettolosa ed errata, crea un’ulteriore voragine.
Schiattarella (voto 6,5): canta e porta la croce e ciò gli crea nervosismo e lo induce, spesso, all’errore. Siamo passati dal centrocampo “difensivo ed equilibrato“ dello scorso anno ad un reparto a tre che mostra più di qualche crepa. Ci sarà un perché?
Ionita (voto 6): conferma un’ora buona di gioco, in cui mi è sembrato in crescita in entrambe le fasi, salvo poi a spegnersi. Da quel momento è avvenuto il crollo della Strega. Sarà un caso?
Dabo (voto 5,5): solita grinta, ma meno lucido e concreto. Dà il suo apporto fin quando c’è da duellare, un po’ meno in fase di iniziativa ed inserimenti senza palla.
Insigne (voto 4): evanescente. Ha la possibilità di marcare due reti in semplicità, ma lui riesce a sbagliare le cose più semplici. Lo si nota per gli errori enunciati e per una serie di scarichi dietro, senza che si assuma mai la responsabilità di una giocata degna di nota. La serie A è un altra cosa. C’è bisogno di utilizzare in quel ruolo un giocatore che faccia la differenza.
Caprari (voto 7): mi rendo conto che sia un azzardo dagli questo voto, anche perché è stato espulso. Ma è stato determinante in questa gara come nelle precedenti. Peccato abbia perso la testa in quel frangente per il rigore non concesso su di lui. La sua assenza si farà sentire, anche perché l’intesa con Lapadula stava dando evidenti segnali di crescita.
Lapadula (voto 7): partita di spessore. Fa reparto da solo, dando profondità e duettando con Caprari come i tempi migliori. Lascia (inspiegabilmente) il campo nella parte finale della gara e da lì in poi la Strega non ha più lo stesso peso.
Subentrati:
Tuia (voto 4,5): irriconoscibile. Sempre in affanno e in ritardo. Speriamo recuperi una condizione migliore, considerato che il tecnico gli ritaglia sempre uno spazio in ogni partita.
Improta (s.v. ): altro cambio ruolo per non garantire nulla. Non si capisce perché questo giocatore non venga utilizzato nel suo ruolo naturale.
Tello (voto 5): ennesima scelta discutibile a fronte di giocatori che non sono stati impiegati ed avrebbero dovuto esserlo. Entra per dare il suo apporto, ma non ho capito come e dove
Moncini (s.v. ): entra nei minuti finali, quando ormai la squadra ha perso completamente la propria identità. Nessuna nota.
Inzaghi ( voto 4,5): ha predicato umiltà e rispetto alle partite precedenti, la squadra aveva approcciato la gara in maniera più convincente, tenendo il filo del gioco per quasi un’ora . Poi, come accaduto fin’ora, all’improvviso si spegne e smette di essere lucida, alternando errori in fase di costruzione o facendosi trovare impreparata.
Resta il dilemma della fase difensiva che rispetto allo scorso anno evidenzia enormi lacune, a cominciare dalla palese e costante difficoltà sul versante destro. La difesa non è debitamente coperta. Ed ancora, il reiterato utilizzo di giocatori non idonei per questo torneo ( vedi Insigne) e la gestione dei cambi sempre in ritardo e discutibili.
Troppe reti subite. Ripeto: qualcosa non quadra
I complimenti ricevuti altro non rappresentano che una vetrina mediatica. La realtà dice che la Strega ha bisogno di ritrovare determinazione e cattiveria agonistica che lo scorso anno hanno fatto innamorare tanti appassionati.
Sono certo che il trainer, in vista del prossimo incontro con lo Spezia, che potrei definire il secondo spareggio del torneo di “permanenza“ in serie A , saprà dare una nuova e più convinta linea guida a questo gruppo che comunque ha dalla sua delle ottime potenzialità.
Forza Strega 91