Ottava vittoria per gli stregoni in diciassette partite. Sei sono stati i pareggi e solo tre le sconfitte. Tre, come quelle della capolista che però ha due vittorie in più (una nello scontro diretto) e nessuna penalizzazione. Quindi, numericamente, solo 4 i punti di differenza tra il Benevento calcio e la Casertana che guida la classifica al giro di boa del campionato. Forse la differenza diventa più sostanziosa nel computo reti: 27 fatte e 14 subite (+13) per i falchetti, mentre sono 16 quelle all’attivo e 12 (+4) le subite per i giallorossi. I casertani ne hanno segnate 11 in più di noi, la difesa ha preso 2 reti in meno di quella rossoblu. Considerando anche che la Casertana è prima e il Benevento quinto, vuol dire che il campionato è apertissimo. Non c’è una squadra ammazza-campionato, e basta fare il raffronto tra questo torneo e quello che ci vide co-protagonisti lo scorso anno. Differenze numeriche abissali.
Direi che, alla luce dello stato attuale delle cose, per la squadra di Gaetano Auteri, questo score complessivo equivalga ad un “cammino monstre”. E non è affatto ironia. La situazione è sotto gli occhi di tutti. E qui non si tratta di essere complottisti, o peggio, disfattisti. E neppure di essere contro, perché nessuno è contro (salvo eccezioni) ma è chiaro quanto sia difficile ogni settimana per lo special-one di Floridia e quindi per i suoi ragazzi. Mi sono riproposto di non parlare più della vicenda societaria. Mi sembra inutile ribadire ciò che è assolutamente evidente ma che purtroppo qualcuno ancora si ostina a non vedere, bontà sua.
Tante promesse ma fatti -quasi- zero. La vicenda calciomercato, anche se è tutto ancora in ballo, è la dimostrazione più evidente e immediata di quello che la società non è. Il tecnico siciliano ha rimarcato più volte la necessità di rinforzare in alcuni ruoli la rosa a sua disposizione, se si vuole davvero lottare per le prime posizioni. Il tutto, ovviamente, andava fatto (possibilmente) ad apertura di trattative. Per adesso, invece, la montagna ha partorito il classico topolino: è arrivato (per fortuna) il solo Lopez a puntellare la corsia mancina del Benevento. Il resto sono solo chiacchiere da bar alimentate dalle solite boutade dei “bene informati” del web.
Inutili e deleterie certe informazioni diffuse “ad minchiam” (termine scurrile ma efficace, e grazie all’indimenticabile Prof. Franco Scoglio…) da taluni che, probabilmente, neppure si accorgono di quanto sia negativo e devastante diffondere notizie non vere che creano solo destabilizzazione e pesante malumore in tutto l’ambiente calcistico. Continuiamo così, facciamoci ancora del male, non bastassero i problemi contingenti.
A me questo Benevento piace e non poco. Certo, si potrebbe fare qualcosina in più, ma finché la squadra continua nel suo trend complessivamente positivo è inutile polemizzare, oltretutto su alcune riconosciute lacune che ci trasciniamo dietro. Io credo che chiunque sia sceso in campo (sempre salvo eccezioni), lo abbia fatto onorando appieno la maglia e nel rispetto dei pochissimi tifosi rimasti accanto alla squadra. Poi, se c’è un limite tecnico del singolo o di squadra, dovrebbe essere compito della società (?) intervenire, dando ancora per scontato che vi siano risorse o reale intenzione di farlo. Ma ai calciatori che scendono in campo credo non si possa rimproverare assolutamente nulla. E tutto questo è merito soprattutto di Gaetano Auteri.
Nonostante i buoni risultati della squadra, mancano all’appello, più o meno, circa tremilacinquecento tifosi. Ho letto e ascoltato nei mesi scorsi (ma anche quando le cose andavano meglio) che a tenere lontano “il grosso” dei tifosi dallo stadio era la presenza di Oreste Vigorito, e che non appena il tiranno avesse finalmente deciso di abdicare, almeno cinquemila spettatori a partita (come minimo!) avrebbero affollato le gradinate del nostro umido stadio. E allora? Dove sono finiti quelli che mancano? Sono tutti dietro ad una tastiera a suggerire o “pretendere” acquisti per rafforzare la squadra o suggerimenti al tecnico su chi e come deve giocare? Allora non era Vigorito il problema! La crisi, i negozi aperti, il caro-biglietti, i risultati della squadra, il freddo o il caldo, il sabato, la domenica, il lunedì: quali e quante scuse ancora dobbiamo inventare per giustificare i tifosi assenti? Se di tifosi si tratta, ma realisticamente penso che siano soltanto occasionali.
C’è un girone di ritorno intero da giocare: cinquantuno punti ancora a disposizione (di tutti) per provare a raggiungere un obiettivo che per il Benevento Calcio non è affatto utopistico. Il patto d’acciaio tra Auteri e i suoi calciatori è l’unica garanzia concreta che noi tifosi, ad oggi, abbiamo. Sarebbe bello se anche gli ipercritici e i contestatori “a prescindere” iniziassero a guardare i calciatori che scendono in campo con occhio differente. Non subissandoli di improperi al primo errore, ma incoraggiandoli fino al triplice fischio. Poi, nel caso, si contesta… Speriamo davvero che qualcosa possa cambiare, in attesa di un’estate che già si preannuncia rovente…