Non concordo con chi mugugna sul pari di Matera. La vittoria era l’obiettivo (sperato) di Lucioni e compagni, e di certo anche quello dei tifosi giallorossi, ma bisogna sempre fare i conti con quanto avviene sul campo. Contro i biancoazzurri lucani il Benevento ha giocato con il piglio della grande squadra, non subendo assolutamente la pressione ambientale e concedendo solo poche azioni degne di nota all’undici dei Sassi. Non una grande partita per ritmi e contenuti tecnici, ma per quanto visto credo che un ulteriore passo in avanti dalla squadra allenata da Gaetano Auteri sia stato fatto. Mi riferisco ovviamente al gioco e al funzionamento di alcuni “automatismi”, poi è chiaro che il pareggio finale sminuisce quanto fatto.
Quello che sta diventando sempre più un problema è il goal. La montagna che partorisce il topolino, questo sembra essere il Benevento: 5 reti segnate in 7 incontri disputati, con una media di 0,714 reti/gara (la stessa per i goal subiti). Solo per fare qualche esempio, il Foggia ne ha realizzati 12, l’Andria 11, il Monopoli 10. Ma è anche vero che l’Akragas che ci precede di 1 punto ha realizzato solo 6 reti. Comunque, è troppo poco, a maggior ragione se consideriamo che l’unico “attaccante” ad aver segnato è stato Ciciretti. Per una squadra allestita, anche nel settore avanzato, con nomi che sono nei sogni di tantissime altre società (anche di B) è davvero anomalo!
Problemi di sistema di gioco? Scarsa vena degli attaccanti? Cattivo “assortimento” del reparto offensivo? Sinceramente non saprei dirlo. Probabile che abbia inciso (e non poco) l’assenza per tre gare di Cissé. In effetti lui è l’unica “torre” a disposizione e le sue sponde e la sua fisicità sono fondamentali per i compagni di reparto. E allora, bisognerebbe dare uno sguardo a ciò che è possibile reperire tra i calciatori svincolati, oppure si dovrà aspettare la riapertura del calciomercato, a gennaio, per provare a risistemare la zona goal. Auspicabile ovviamente il risveglio di calciatori del calibro di Mazzeo, Marotta e Campagnacci. Sono un lusso per la categoria, obiettivamente credo sia difficile, ad oggi, trovare di meglio. Di sicuro, il definitivo rilancio in classifica del Benevento non può prescindere dal ritorno al goal di questi calciatori.
Una settimana triste e dolorosa per l’intera comunità sannita. Riesce difficile parlare di calcio, mentre c’è chi ha perso tutto, concittadini ai quali il fango e l’inclemenza della Natura hanno strappato la casa, il lavoro, i sacrifici di una vita. Però nel Benevento noi ci ritroviamo sempre. E’ un modo per “incontrarsi”, per scambiare opinioni che non siano le solite sulle tasse, sulle difficoltà della vita di tutti i giorni, sulla cinghia da stringere… Non è mancanza di rispetto se ci soffermiamo su quella sfera di cuoio e sui “giallorossi“. Lo sappiamo bene, i problemi veri sono giù in strada, nelle tante case da ricostruire, le attività commerciali e industriali da riavviare, sperando che i diretti interessati ci riescano prima possibile. I calciatori idealmente ci rappresentano, in ognuno degli undici in campo c’è un po’ del riscatto di ognuno di noi, ed è per questo che a volte ci arrabbiamo, e pretendiamo di più… Un riscatto effimero, certo, non ci cambia la vita un goal di Cissé o di Marotta. Ma, almeno nel calcio, tanti di noi vorrebbero sentirsi vincenti, ed io non posso che capirlo e condividerlo.
Sabato sera al Ciro Vigorito ci sarà il Catanzaro. Le aquile calabresi non sono partite benissimo quest’anno. La formazione cara al presidente Cosentino annaspa, ha racimolato soltanto 5 punti, frutto di 1 vittoria, 2 pareggi e ben 4 sconfitte, con 11 reti al passivo. Una formalità la vittoria? Assolutamente no. Una partita difficile al pari di tutte le altre. Un’avversaria da rispettare anche in considerazione di un organico che non è affatto da buttar via. Servirà il miglior Benevento e l’abbraccio dei tifosi sanniti alla propria squadra, nella serata della solidarietà pro alluvionati.
#rialzatibenevento o se vogliamo #rialzatisannio, per Fabio Lucioni e compagni un doppio compito, quello vincere e quindi di regalare almeno un sorriso (e una piccola gioia) ai tanti tifosi che purtroppo lo hanno perso in questi giorni. Uniti – e solidali – si vince, e solo così.