Sbancare il Degli Ulivi, niente male. E, come spesso accade, il risultato finale è passato in second’ordine. Non era possibile che il Benevento made in Auteri fosse quello dell’uscita infrasettimanale con il Messina. Non poteva essere stata fuoco di paglia la prestazione intensa e “sostanziosa” offerta con il Foggia. Troppa differenza tra le due, in forma e sostanza.
Ad Andria riecco i giallorossi che ci aspettavamo (e speravamo). Avaruccio l’attacco, a volte irritante la difesa nella leggera superficialità di qualche giocata nell’area di Piscitelli, ma va bene così. Non è assolutamente immaginabile una squadra stratosferica dopo soltanto quattro giornate di campionato, e se qualche compagine appare tale ai propri tifosi, beh, fossi in loro mi preoccuperei e non poco.
Il Degli Ulivi, notoriamente, un campo assai difficile, per le condizioni ambientali. O, almeno, questa è la leggenda. La realtà invece l’hanno fatta Lucioni e compagni, dominando in lungo e in largo sul piano del gioco e dell’intensità. Gli errori ci sono stati, penso che alcune sbavature siano da evitare perché altrove potrebbero costarci care. Però credo che l’Andria abbia potuto davvero poco o nulla, oltre la spinta caratteriale, contro una squadra (la nostra) che si è imposta d’autorità sin dalle prime battute. Con la giusta mentalità, con il piglio di chi è cosciente di essere forte, quadrato, organizzato. Senza timori reverenziali, e con un unico obiettivo: vincere. O almeno, provarci fino alla fine.
E’ vero, i tre punti sono arrivati mentre scorrevano i titoli di coda della partita. Probabilmente la rassegnazione ad un “buon pareggio” s’era già impossessata di noi. La dimostrazione, invece, che le partite bisogna giocarle fino al triplice fischio ce l’ha offerta Amato Ciciretti. Crederci, provarci, segnare, vincere. Si può fare, senza più tabu, che si giochi ad Andria o a Canicattì. Però bisogna lavorare ancora e molto. Bisogna apprezzare la crescita della squadra, di certo. ma sicuramente c’è ancora da lavorare sui meccanismi di manovra e sotto l’aspetto fisico, per alcuni calciatori in particolare.
Non deve prendersela Gaetano Auteri se, in tanti, hanno opinioni differenti dalla sua. Indubbiamente è lodevole il suo difendere lavoro e calciatori. E, a quanto mi risulta, nessuno li ha attaccati, anzi. Se c’è stata qualche sacrosanta critica o inevitabili mugugni, è più per quell’idea di turn-over che secondo alcuni, me compreso, è oggettivamente inattuabile. Una rotazione massiccia di calciatori in campo noi non possiamo permettercela. E’ un’opinione suffragata dal risultato, non una critica. E comunque, Auteri resta lo special-one di Floridia, noi semplicemente spettatori, felici di avere lui in panchina. Poi, è chiaro, il mio augurio è quello che possa dimostrarci che lui aveva ragione e noi torto…
Andrea De Falco si è virtualmente impadronito delle chiavi del centrocampo giallorosso. Grande soddisfazione per lui e per noi, dopo un lungo periodo di prestazioni forse non proprio all’altezza delle aspettative. Evidentemente a suo agio nel modulo adottato dal Benevento, è un piacere vederlo destreggiarsi in campo. Concreto, piede educato, grande intelligenza tattica, dinamismo. Un punto di riferimento per i compagni, io spero davvero che trovi effettiva continuità. Con Del Pinto forma davvero una coppia di assoluto valore, il giusto mix di tecnica e agonismo, e sono certo che entrambi potranno ancora migliorare. Buono l’impatto (ma non avevo dubbi) anche del duttilissimo Cruciani sulla gara di Andria. Ma è tutta la squadra che si è fatta davvero apprezzare, per gioco e applicazione.
Andria è in archivio. La prossima gara è la seconda trasferta consecutiva prevista per sabato, in quel di Melfi, il solito “campo difficile”. I gialloverdi probabilmente non sono più la formazione giovane e sorprendente dello scorso torneo, sicuramente indeboliti dalla partenza di giocatori per loro importanti. Ma è la mentalità delle squadra lucana che da sempre ne fa un osso duro per tutte le avversarie, soprattutto quando si gioca all’Arturo Valerio. Bisognerà andare in Basilicata con la stessa mentalità con la quale si è scesi in campo domenica scorsa, senza badare alla distinta o alla classifica. Bisogna crederci, le difficoltà sono tante come in ogni gara, ma se restiamo sempre insieme tutto è possibile. Perché uniti si vince, e solo così.