Dire, oggi, che Benevento e Milan sono, chi per un motivo, chi per un altro, le due squadre rivelazione di questa prima parte di campionato, non è certo affermare qualcosa di avventato o campato in aria.
La partita che inaugurerà domani sera al “Vigorito” il nuovo anno della Strega e del Diavolo, entrambe reduci da un 2020 stratosferico, si presenta interessante e ricca di spunti.
Da una parte il Benevento di Inzaghi, che si attesta “in solitaria” al 10° posto della classifica di serie A, nella sua parte sinistra, precedendo tutte le squadre di seconda e terza fascia; dall’altra il Milan di Pioli, che della parte sinistra occupa addirittura la prima posizione.
Se c’è una cosa che, più d’ogni altra, accomuna le due squadre è senz’altro la “sorpresa”.
Sorprendente il cammino del Diavolo, che non perde una partita di campionato da ben 26 turni (unica squadra in Europa), in pratica dalla fine di febbraio dello scorso anno ed il cui cammino ha fatto registrare, fin qui, record straordinari. Altrettanto, e forse ancor più, sorprendente il percorso della Strega capace di accumulare 18 punti in 14 giornate – frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte – e di attestarsi ad immediato ridosso della “zona nobile” della classifica , a distanza di sicurezza dalla “zona rossa”.
Due squadre in salute, consce dei propri mezzi e delle proprie potenzialità, che volano sulle ali dell’entusiasmo verso quegli orizzonti che per entrambe si sono, inaspettatamente, aperti e manifestati.
I numeri parlano di due difese ben strutturate e difficilmente penetrabili. Quella del Milan ha incassato 16 reti dall’inizio della stagione ed occupa, attualmente, la quarta posizione per numero di reti incassate dopo quella del Napoli (12 reti, ma con una partita in meno), della Juventus (13, anch’essa con una partita da recuperare) e del Verona (14, ma con una gara vinta 3-0 “a tavolino”).
Per quanto riguarda la difesa del Benevento, che ha subìto fino ad oggi “soltanto” 23 reti (tante quante ne hanno subìte squadroni del calibro di Roma e Lazio, per intenderci), andrebbe fatto un doveroso distinguo tra quanto registrato nel corso delle prime 7 giornate e quanto, poi, accaduto nel corso delle successive 7 gare disputate. Ebbene, delle 23 reti fin qui incassate, ben 20 lo sono state nelle prime 7 giornate (con una media di 2,86 gol/partita subìti) e soltanto 3 nelle ultime 7, con una media scesa a 0,42 gol a partita. Se limitiamo, pertanto, l’analisi alle ultime sette giornate, quella del Benevento si attesta come miglior difesa dei maggiori campionati professionistici europei, certificata da ben 4 clean-sheet. Gli stessi tiri concessi all’avversario nello specchio della porta, con una media di soli 2,74 nelle ultime sette giornate, certificano un altro primato europeo della squadra di Inzaghi.
Un biglietto da visita davvero niente male per una neopromossa, alla vigilia del match di domani contro la blasonata capolista.
Dal canto suo, il Milan di mister Pioli, detto del record di imbattibilità, si presenta al Vigorito come vera e propria squadra schiacciasassi, forte dei 34 punti accumulati in classifica – frutto di 10 vittorie, 4 pareggi e nessuna sconfitta), del secondo miglior attacco del campionato (32 reti segnate) e del record di aver segnato alle avversarie di turno almeno due reti nelle ultime 15 partite di campionato (l’ultima impresa sotto questo aspetto era riuscita – pensate – solo al Grande Torino capace, però, di fermarsi a “sole” 13 partite consecutive).
Altro aspetto che accomuna giallorossi e rossoneri sono … gli allenatori.
Pippo Inzaghi e Stefano Pioli hanno molte caratteristiche in comune, oltre a quella di essere stati, nel recente passato, due ottimi giocatori e di aver fatto, poi, tanta “gavetta” da allenatori.
Metterei ai primi posti la correttezza professionale, la serietà, lo spirito di sacrificio e l’amore maniacale per il proprio lavoro. A seguire, poi, il poter godere della fiducia incondizionata da parte delle società di appartenenza. Per finire, entrambi hanno il privilegio di poter godere della stima, del rispetto e della fiducia (contraccambiate) dei propri giocatori, che sembrano seguire alla perfezione le loro direttive e le loro impostazioni tattiche.
Come si può vedere, entrambe le squadre possono mettere nel piatto credenziali di tutto rispetto, alla vigilia di un match dal fascino particolare, non foss’altro per un dato statistico incontrovertibile.
Nella breve e recentissima storia degli incontri disputati tra le due squadre in serie A i sanniti possono vantare, infatti, un’invidiabile imbattibilità nei confronti dei lombardi e la non beneaugurante – per il Milan, s’intende – etichetta di bestia nera. Suggestivo, poi, il ricordo del primo punto conquistato dal Benevento in serie A grazie al gol del portiere Brignoli (il cui video ancora oggi fa il giro del mondo) e, soprattutto, della vittoria esterna ottenuta nella “Scala del Calcio”, il Meazza-San Siro di Milano, con il gol di Pietro Iemmello imbeccato da uno splendido assist di Nicolas Viola.
Al di là dei riferimenti statistico-scaramantici, ci sono tutte le premesse per poter assistere, domani, ad una bella partita tra due squadre veloci, ben messe in campo dai propri allenatori, “toste” ed imprevedibili, capaci di esprimere, a tratti, un gran bel calcio.
Peccato, però, dover dire e ribadire, alla fine, sempre la stessa cosa: la mancanza del pubblico sugli spalti.
Mai, come domani, il Vigorito sarebbe stato un catino… infernale.
Anche per il Diavolo!