IN..SOZZAMENTO
Non riesco a trovare un sostantivo diverso che possa rappresentare una gara letteralmente insozzata da un arbitro inesperto quanto mediocre, tal Simone Sozza di Seregno. A deciderne le sorti, di fatto, un calcio di rigore concesso con troppa leggerezza dall’acerbo arbitro milanese per un fallo di mano di Tuia su un cross ravvicinato, assolutamente non determinante per gli sviluppi dell’azione stessa. Lo stesso arbitro che, invece, non ha avuto paritetica determinazione quando, in pieno recupero, non se l’è sentita di concedere alla Strega un calcio di rigore “solare” per un’evidente spinta in area di Berardi su Dabo.
A prescindere da questi due episodi, che hanno comunque inciso in maniera determinante sul risultato finale, la squadra di Pippo Inzaghi esce a testa altissima dal Mapei Stadium, al termine di una gara dominata in lungo e largo e dopo aver impartito una vera e propria lezione di calcio al “fortunato” e teorico tecnico De Zerbi, che “ringrazia“ e si accomoda inspiegabilmente nelle parti alte della classifica. La Strega, invece, interrompe il primo mini ciclo di 3 risultati utili consecutivi.
Il trainer giallorosso conferma lo stesso undici schierato nella precedente gara di Parma, con Tuia al centro della difesa e Barba sull’out di sinistra.
La partita ha registrato un tabellino ricco di conclusioni a rete da parte dei sanniti (ben 36), ma ha anche, purtroppo, evidenziato il problema della finalizzazione in gol che, nelle ultime settimane, sembra essersi acuito.
Nonostante siano stati impiegati, in pratica, quasi tutti i componenti dell’attacco a disposizione, i sanniti non sono riusciti a riequilibrare il risultato, causa anche la sontuosa prestazione del portiere emiliano Consigli, uscendo dalla partita con una sconfitta assolutamente immeritata.
Il risultato è bugiardo, ma è giusto evidenziare che la squadra non si è snaturata, anzi, ha prepotentemente riproposto le proprie idee di gioco e manifestato una cresciuta compattezza, che fanno ben presagire per il futuro.
Gli uomini di Inzaghi, in linea e continuità con le gare precedenti, sembrano ormai aver trovato “la quadra”. E’ importante, adesso, che gli “attori” migliorino le proprie prestazioni e il lavoro sinergico.
Ecco il mio personale giudizio sui partecipanti alla gara:
Montipò (voto 6,5): sicuro e attento per tutta la gara; a parte per il calcio di rigore, non è stato mai impegnato.
Letizia (voto 7): gara attenta e senza fronzoli. Conferma la crescita già evidenziate nelle ultime apparizioni.
Glik (voto 7): anche per lui gara pulita e senza sbavature. In crescita.
Tuia (voto 6,5): decisamente meglio rispetto alle uscite precedenti. Peccato per l’incolpevole tocco di mano che ha causato il calcio di rigore.
Barba (voto 6,5): prestazione attenta e di quantità.
Hetemaj (voto 6,5): dà il suo prezioso contributo fino a quando resta in campo, garantendo come sempre tanta densità;
Schiattarella (voto 7): detta i tempi nel mezzo e fa filtro in maniera determinante.
Ionita (voto 6,5): buona prova. Unico neo: avrebbe potuto e dovuto fare di più in fase di inserimento senza palla.
Improta (voto 6,5): anche per lui tanta quantità, ma a differenza delle gare precedenti non riesce mai ad essere incisivo in fase di conclusione.
Caprari (voto 6,5): parso più intraprendente, anche se non riesce quasi mai a trovare il tempo per battere a rete. Ho la sensazione che ogni tanto si spazientisca perché non riesce a trovare il compagno con cui duettare.
Lapadula (voto 6): ci mette il cuore, come sempre. Poca freddezza in fase conclusiva, forse dettata dalla spasmodica ricerca del gol. C’è bisogno di un bomber che garantisca la “doppia cifra”. Deve ancora trovare trovare il giusto equilibrio tra quantità e qualità.
Subentrati:
Dabo: (voto 6,5): al rientro dopo qualche settimana di stop forzato, mette a disposizione il fisico. Deve crescere in fase di costruzione.
Sau (voto 6): cerca di dare il suo apporto, ma è costretto a farlo sempre all’esterno dell’area di rigore. Ha poche opportunità per essere determinante
Iago Falque (voto 6,5): si rivede finalmente in campo dopo un lungo stop. Fa vedere subito di che pasta è fatto e come saprà dare un contributo importante. Lo fa con una serie di iniziative che culminano con una bellissima e sfortunata conclusione che colpisce la traversa e gli nega la gioia del gol.
Insigne (voto 5): girovaga senza idee e scarica palla al compagno dietro senza mai un briciolo di iniziativa. Riesce anche a sbagliare l’occasione più netta capitata ai sanniti. Come per le altre circostanze, con il suo ingresso ho sempre la sensazione che la squadra giochi con un uomo in meno.
Inzaghi (voto 7): come annunciato, voleva dare continuità ad una striscia di risultati positivi e sopratutto confermare la crescita. Resta il rammarico del risultato finale, ma in questa occasione la squadra ha dato un gran bel segnale di compattezza e personalità. Dovrà, adesso, studiare le carte per trovare la strada del gol. Il reparto avanzato sembra essere troppo “leggero“. Caprari o Sau non rappresentano di certo la panacea per risolvere tutti i mali. Dovrà intervenire in maniera determinante perché ho l’impressione che alcuni giocatori dai quali era lecito attendersi il salto di qualità non hanno, in concreto, fatto la differenza così come ci si attendeva da loro. Vince nettamente il duello con il suo collega per “ko tecnico e tattico”. Dimostra come la gavetta sia un fattore imprescindibile su cui costruire le carriere professionali.
Ed ora, testa alla Lazio, altra squadra di spessore che sarà di scena martedì prossimo al “Vigorito” nel turno infrasettimanale.
I sanniti hanno già avuto modo di “saggiare” le altre big e sapranno mostrare i denti per portare a casa un risultato importante.
Forza Strega 91!