
Arturo Ciullo
Derby.
Avrebbe meritato ben altro scenario il derby campano con i cugini del Napoli, una partita ricca di emozioni tra i “vecchi amici” Pippo Inzaghi e Rino Gattuso.
Il trainer giallorosso conferma la stessa formazione ed il medesimo atteggiamento tattico con i quali aveva affrontato la Roma la scorsa settimana. Unica novità, lo schieramento in avanti di Roberto Insigne per l’indisponibilità di Iago Falque.
Gara molto tattica fin dai primi minuti. Al fine di limitare la costruzione del gioco dei partenopei, i sanniti adottano a centrocampo marcature “a uomo” (interpreti Dabo e Ionita), con Schiattarella a fare da perno tra le due linee e con il compito di “buttare un occhio” anche a Mertens.
I giallorossi sembrano più compatti e più attenti alla fase difensiva rispetto alle ultime prestazioni, ma evidenziano, tuttavia, la cronica difficoltà sull’out destro.
Dopo una lunga fase di studio, il Benevento trova la rete del vantaggio (come già avvenuto in precedenza a Roma), grazie ad una giocata impeccabile di Caprari a cui fa seguito un assist al bacio di Lapadula per Roberto Insigne, che insacca da due metri con un tiro di giustezza. E’la sua prima rete in assoluto in serie A, grazie alla quale la Strega chiude la prima parte della gara in meritato vantaggio.
Ripresa dai due volti, con il Napoli che stringe le maglie e chiude il Benevento nella propria metà campo, fino a realizzare dapprima il gol del pareggio con una magia di Lorenzo Insigne, lasciato colpevolmente da solo, e poi completare l’opera con la rete del definitivo sorpasso ad opera di Petagna, anch’egli lasciato libero di calciare dal centro dell’area di rigore.
Gli ultimi dieci minuti sono tutti a favore della Strega, che prova ad agguantare il pareggio con alcune conclusioni da parte dei subentrati Maggio, Di Serio e Sau, ma non vi riesce.
Questo il mio personale giudizio sui partecipanti alla gara:
Montipò (voto 6,5): concentrato e determinante nelle circostanze in cui è stato chiamato in causa. Non può far nulla sui due gol del Napoli.
Letizia (voto 5): come nelle precedenti gare e soprattutto contro le squadre “top”, soffre il passo dei suoi avversari; la sofferenza è amplificata, poi, quando il compagno di corsia non gli fornisce il giusto supporto. E’, invece, decisamente un altro giocatore quando, come accaduto nella fase finale della gara, riesce ad essere pericoloso con le ripartenze. Resta però il dubbio su come lo si intenda utilizzare.
Foulon (voto 6,5): ancora una prestazione attenta e di carattere. Dalla sua parte l’avvio delle azioni che hanno portato ai gol partenopei, tuttavia mi sento di non addossargli particolari responsabilità.
Glik (voto 6): prova muscolare, ma appare ancora in ritardo di condizione.
Caldirola (voto 6,5): lotta come sempre, dando tutto. Resta ancora qualche dubbio sul perfetto affiatamento con i compagni di reparto e tra le due linee in fase difensiva, ma attendiamo le partite con squadre dello stesso livello per capire la reale potenzialità della difesa sannita.
Ionita (voto 6): ancora un passo avanti, per un lavoro oscuro, ma concreto. Bene in fase difensiva, ma ancora poco in evidenza in quella offensiva.
Schiattarella (voto 6,5): “canta e porta la croce”. Elemento cardine per le due fasi, soffre nella costruzione perché rispetto allo scorso torneo non riesce ancora a trovare le giuste sinergie tra comparto e linee.
Dabo (voto 6,5): altra prova gagliarda. Quando è stato sostituito (in un momento topico), la squadra ha perso forza ed equilibrio; un po’ come già accaduto nella trasferta di Roma.
Insigne (voto 5,5): trova la prima rete in serie A grazie ad un prezioso assist di Lapadula, che lo “mette a tu per tu” con Meret. Schierato dall’inizio per indisponibilità di Iago Falque, non riesce a garantire una corretta fase difensiva. Nessuna iniziativa degna di nota.
Caprari (voto 7): prova maiuscola per l’esterno sannita. Sua la giocata che ribalta l’azione in occasione della rete del vantaggio sannita; si rende sempre disponibile a fare con intelligenza entrambe le fasi di gioco. Viene sostituito (a mio avviso inspiegabilmente) nel momento topico della gara.
Lapadula (voto 6,5): gara concreta al servizio della squadra. Suo l’assist al bacio per il vantaggio dei giallorossi.
Subentrati:
Improta (voto 6): buono l’impatto con la gara. Perché non utilizzarlo a destra dall’inizio?
Tuia (s.v.): entrato per trasformare la linea difensiva a tre, dà il suo apporto.
Maggio (voto 6,5): devastante. Il suo ingresso dà una grande spinta. Avrebbe anche potuto trovare la rete in tre occasioni, ma non è stato fortunato. Anche qui mi pongo una domanda: considerati gli evidenti limiti in fase difensiva, perché non utilizzarlo dal primo minuto?
Sau (voto 6): anche se soltanto per pochi minuti, il suo apporto è molto interessante. Sfiora anche la rete su un calcio piazzato in chiusura.
Di Serio (s.v.): gettato nella mischia, soffre la fisicità e l’inesperienza. Buono il suo impegno, come sempre, ma non sono queste le gare utili a verificare le sue capacità.
Inzaghi (voto 5,5): decisamente meglio la fase difensiva durante tutta la gara, tranne l’ennesima défaillance per un clamoroso errore in occasione del pareggio dei partenopei, nato da una doppia giocata di Lorenzo Insigne. Mi resta qualche dubbio sull’impiego di Roberto Insigne dall’inizio, sull’atteggiamento della squadra nei primi 15 minuti della ripresa, sui cambi (perché Caprari e non Insigne?) e sull’impiego di Di Serio.
Perché, poi, rinunciare al Christian Maggio visto nella parte finale della gara o a un giocatore come Hetemaj?
Sono, però, certo che il trainer abbia tratto, come sempre, le giuste indicazioni. Indubbiamente affrontare tre “big” nelle prime cinque giornate non è stato semplice.
Inizia, ora, inizia il “nostro” torneo. Testa, dunque, al Bentegodi, per una sfida con una diretta concorrente, dove potremo avere una visione molto più reale delle nostre possibilità.
Forza Strega 91