Cosa scrivere ancora di Lucioni e compagni? C’è inflazione di elogi e aggettivi, i più disparati. Irrefrenabile l’entusiasmo, nonostante tanti tra i tifosi giallorossi indossino ben stretto il cilicio (nell’immagine a sinistra). Assolutamente condivisibile l’essere cauti, il non volersi illudere. Incomprensibile invece il negarsi una gioia o un minimo d’entusiasmo, che sono alla base di ogni successo. Dare tutto per scontato no, sarebbe da tifoseria immatura, e siamo d’accordo. Ma entusiasmarsi per il momento che stiamo vivendo è inevitabile, anzi, io credo quasi necessario. L’entusiasmo sano è il terreno fertile su cui piantare i futuri successi.
L’ennesima dimostrazione di forza e quadratura del Benevento allenato da Gaetano Auteri. Un’altra gara vinta con la forza del gruppo e soprattutto con una superiorità tecnico/tattica indiscutibile, e non ce ne vogliano le avversarie di turno. Di filosofia e disquisizioni varie siamo pieni, l’essenza è racchiusa nella tabella sottostante:
I numeri purtroppo non tradiscono. Sanno essere impietosi o, nel nostro caso, rendere pieno merito. Ovviamente questo è lo stato attuale delle cose. Nessun volo pindarico, sono vietate le illusioni. Noi siamo e rimarremo con i piedi ben saldi a terra, fino al triplice fischio nell’ultima giornata di campionato. Poi, ce lo auguriamo, gioiremo oppure dovremo fare mea-culpa, ma con animo assolutamente sereno.
Non abbiamo vinto nulla, ma sono 46 sono i punti conquistati sul campo in 23 gare. La media perfetta di 2 punti a partita, con ben 13 vittorie conquistate. Numericamente sono 4 i punti in più rispetto al Lecce, 5 sul Foggia e 6 sulla Casertana. Razionalmente (!) siamo a ben 21 punti dalla zona playout e questo rimane l’obiettivo primario per il Benevento, almeno secondo De Zerbi. Due terzi di campionato sono alle spalle, rimangono 11 partite da giocare, 33 punti a disposizione. Chi saprà conquistarne di più sarà salvo o avrà vinto, dipende -appunto- dai punti di vista.
Il Benevento ha giocato un buon calcio, corso, lottato, ha tenuto il campo per tutti i novanta minuti anche a Monopoli. Qualche sbavatura difensiva, un calo di concentrazione nel finale. E’ umano, ci può stare. Il tiki-taka (ops!) che giocano i giallorossi è verticale, molto più concreto di quello orizzontale di altre squadre. Ciò che è più evidente è la forza del gruppo, una coesione d’acciaio tra calciatori e panchina, nessuno escluso. Una squadra che non si pavoneggia, che bada al sodo giocando e non snaturandosi mai, neppure quando l’avversario la mette in difficoltà. E’ questo il carattere più marcato della squadra allenata dal tecnico floridiano.
Fabio Mazzeo è il giocatore simbolo di questa squadra, se vogliamo. Mai dubitato sulle sue qualità, personalmente l’ho sempre difeso anche quando -a volte- era indifendibile, considerando certe prestazioni. Simbolo perché dimostra quanto importante e fruttuoso sia stato il lavoro svolto da Auteri su ogni singolo calciatore, oltre i meriti dello stesso atleta. Stesso discorso per Cissé. Ed è già questo un traguardo straordinario, io credo, prodromo di quanto potrebbe accadere anche nel prossimo futuro.
Grandi e quasi commoventi i tifosi. I risultati li premiano e meriterebbero davvero, senza alcuna enfasi, altri palcoscenici. In questi giorni sono molto belle alcune iniziative intraprese per avvicinare anche i più restii alla squadra, per far tornare allo stadio i delusi, quelli che forse hanno pagato di più emotivamente qualche insuccesso. Io penso, però, che il tifoso non debba essere “pregato”, se tifoso è. L’amore e l’attaccamento alla maglia non possono essere subordinati ad una promozione o ad un prezzo del biglietto stracciato. Credo che sia meglio tremila, ma buoni, che diecimila disfattisti e malmostosi “a prescindere”.
Ognuno è liberissimo di scegliere se godersi il momento o rimanersene a casa. Questione di coraggio e di fede calcistica. Questa squadra ci sta degnamente rappresentando, con orgoglio e spirito combattivo. E lo ha fatto anche quando siamo stati in meno di duemila sugli spalti… Il campionato è ancora aperto, avvincente. Sarà molto bello fino alla fine, non ci sono dubbi in merito. Emozioni, gioie inaspettate, piccole delusioni, timori, speranze, rivalse, goliardia, sorrisi, senso d’appartenenza. Nel prezzo -irrisorio!- del biglietto è tutto compreso, chi lo compra lo sa. La squadra non aspetta altro che applausi ed incoraggiamento, in cambio garantisce il massimo impegno e maglie sudate: parola di Auteri!