Il pareggio di Foggia è in archivio. Un punto prezioso in classifica, 4 su 6 quelli strappati negli scontri diretti ai satanelli allenati dal nervoso De Zerbi e ancora un guanto di sfida lanciato al campionato. Se qualcuno avesse ancora dubbi, a contendersi la pole position del torneo 2015/16 c’è sempre (e ancora) il Benevento Calcio.
Che piaccia o no, i giallorossi sono a -3 dalla vetta. Che sarebbe -2, ma la penalizzazione purtroppo conta ancora. La squadra di Auteri, pur senza giocare come il Barça e non avendo nessuna ambizione dichiarata, hanno lo stesso score dei rossoneri della Capitanata: 10 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte, con 23 goal fatti e 13 subite. L’unica differenza è quella reti: +18 per la gun-machine foggiana, “solo” +10 per il Benevento.
Considerando che oltre il 55% del campionato già si è giocato, questo dato dovrebbe far riflettere tanto gli umili quanto i presuntuosi, perché vuol dire che il trend delle squadre è consolidato. Come ho già scritto nel recente passato, quest’anno non c’è una squadra ammazza campionato o che sia davvero superiore alle altre. Tanto (precario) equilibrio e fiato sospeso fino all’ultima giornata. Poi, alla fine, chi avrà da festeggiare o da pavoneggiarsi potrà farlo, ma solo allora. Il resto sono chiacchiere o inutili giustificazioni che manifestano solo il palese disagio di chi non accetta la realtà che è fatta di numeri, punti e basta.
Il Benevento ha dimostrato ancora una volta di avere carattere e fiato da vendere. Ha saputo adattarsi ad una partita difficile, giocatasi in un ambientino “niente male” preparato ad arte a chi non disdegna alcun tipo di messa in scena pur di prevalere. E poco importano il dovere di ospitalità e una certa nobiltà calcistica da sempre sbandierata ma purtroppo assai sbiadita. Tanto è vero che, nonostante una bellissima partita vista sul campo, si è più parlato del post-gara. Probabilmente a causa di alcune scelte nella comunicazione, e di certo non è stata affatto una bella figura per i padroni di casa.
Gaetano Auteri ha mostrato ancora una volta di avere idee chiare e soprattutto di sapere ridisegnare la squadra in corsa, apportando, come già accaduto modifiche sostanziali allo schieramento iniziale e cambiandone l’assetto tattico. Con risultati evidenti e più che positivi. Doverosi i complimenti al tecnico siciliano, che ha dimostrato di saper leggere la partita meglio di tanti altri, ma soprattutto di sapere tenere unita la squadra e di aver trasmesso pienamente al gruppo una mentalità vincente, sotto tutti i punti di vista.
Finalmente si è chiuso il calciomercato. Un mese di chiacchiere e pseudo scoop. La solita routine con notizie che si rincorrono e rimbalzano sul web, e che finiscono inevitabilmente per destabilizzare l’ambiente, creando preoccupazione e false aspettative, oltre ogni plausibile “ragione”. A Benevento sembrava dovessero aprirsi i saldi anticipati, con svendite promozionali a favore delle concorrenti. Ogni giorno almeno un paio di calciatori in entrata e altrettanti in uscita. Emblematico il “caso Mazzeo” o, ad esempio, il nome del bomber Evacuo più volte ri-accostato al Benevento. Evidentemente è un divertente gioco al massacro (dei calciatori), perché un conto è scrivere che il calciatore X potrebbe andar via, dalla squadra A a quella B, un’altro è dare un trasferimento per “fatto” con accordi (?) già raggiunti. Perché chi legge, e non conosce la realtà (nella maggior parte dei casi trattasi di “normale” interesse di una società per un qualsiasi calciatore appetibile), non fa più distinzione tra realtà e invenzione. Ed è normale che, nel caso, la mancanza di risultati della squadra o qualche partita negativa dello stesso calciatore X, venga attribuita proprio al fatto che egli sia con la “testa altrove”… Le campagne acquisti non le fanno di certo i giornali o i procuratori, che sono sempre a caccia di pubblicità gratuita per qualche assistito non disdegnando di lanciare furbescamente esche nel laghetto mediatico. Noi, come sempre, lasciamo l’onere delle eventuali trattative ai direttori sportivi che operano in accordo con gli allenatori, ovviamente con il plàcet societario e risorse economiche permettendo. Per rispetto di tifosi, società e calciatori.
A proposito di calciomercato. Tre innesti nella rosa a disposizione dello special one di Floridia. Nessun nome ma calciatori di categoria e di comprovata esperienza: Lopez, Angiulli e Raimondi, ovvero calciatori che possono garantire quantità e qualità. Ridisegnato la corsia mancina d’attacco, considerando anche il “nuovo” Campagnacci che pienamente operativo potrà dare man forte ai compagni di reparto ogni gara di più. Considerando i progressi compiuti dalla squadra in questi mesi, sul piano del gioco ed anche della tenuta fisica, con i nuovi innesti i risultati non potranno che tendere al miglioramento, ove mai ce ne fosse bisogno. Nessun inutile dissanguamento per la Società, che ha saputo (come mai) sfoltire l’organico, privandosi di calciatori che, di fatto, nulla avevano dato come contributo alla causa giallorossa. Come dire, meglio pochi (per modo di dire) ma buoni e gruppo compatto, granitico.
Questo campionato, si è visto, si vincerà di spada e non certo di fioretto. Avanti così, c’è tanto ancora da fare e ogni partita sarà una finale da giocare e vincere a tutti i costi, di questo ne siamo assolutamente certi. Bisognerebbe spiegarlo anche a De Zerbi.