La “deflagrazione” che ha danneggiato l’autovettura di Stefania Petyx, nota e apprezzata giornalista del seguitissimo show televisivo Striscia la Notizia, prodotto da Mediaset, ha provocato più “danni” di quanti, forse, l’ignoto bombarolo avesse realmente intenzione di provocare, oltre la plateale intimidazione.
L’esplosione nei pressi di Piazza dell’Origlione a Palermo, a pochi passi dalla Cattedrale e nel cuore del quartiere Ballarò laddove abita la Petyx. Ovviamente nessuno -pare- abbia visto nulla (la zona non è fornita di telecamere di sicurezza, se non quelle private dei commercianti) nonostante il vile gesto sia stato perpetrato intorno alle ore 22, quindi non in tarda notte. Ma questa è la normalità, e considerando che “orbu surdu e taci, campa cent’anni m’paci”, gli uomini di mafia possono da sempre contare su questa “legge popolare” non scritta ma assolutamente efficace e rispettata, che gli consente di agire indisturbati, con l’indiretta complicità di chi fa finta di non vedere e non sentire.
Il grave gesto, che ha certamente danneggiato l’automobile, una Volvo di proprietà del marito della giornalista, di sicuro non ha raggiunto lo scopo, anzi. La Petyx in fondo non è nuova a tentativi d’intimidazione e/o a minacce. Lei opera su di un campo minato, ha scelto proprio la sua Terra per svolgere nel migliore modo possibile la propria “missione”, il lavoro che tanto ama e che le ha permesso di raggiungere risultati importanti e forse insperati con le sue inchieste. Come non ricordare quella sulle magagne ai danni di tantissimi clienti di un noto istituto bancario o quando sfidò la stessa mafia in casa propria, andando a Corleone a citofonare a casa di Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, per chiedere spiegazioni sulla richiesta di risarcimento avanzata dalla stessa per il “danno d’immagine” che uno sceneggiato televisivo avrebbe causato alla sua “famiglia”…
Stefania non ha paura, non deve averne chi svolge la professione scomoda di “giornalista sul territorio” così come la Petyx o chiunque racconti la realtà in cui vive. Quella deflagrazione ha causato molti danni, perché come ha saggiamente confermato la stessa Petyx, non avendo più una vettura per spostarsi, adesso avrà più tempo per fare inchieste proprio a Ballarò e per indagare su tanti misfatti, magari anche su quelli di chi ha mandato l’attentatore sotto casa sua. La mafia si può sconfiggere iniziando a scardinare l’omertà, denunciando pubblicamente chi usa lo “strumento della paura” per violentare lo Stato e di conseguenza calpesta quotidianamente i diritti dei cittadini perbene.
Intimidazione mafiosa o gesto isolato di un folle sconsiderato? Probabilmente lo sapremo, o forse no. In ogni caso, quell’ordigno è esploso tra le mani del bombarolo. E i certo, la Petyx sarà -se possibile- più vigile e curiosa di prima, con mia grandissima soddisfazione e credo con quella della stragrande maggioranza degli italiani.
#IOstoCONstefaniaPETYX