Cade stavolta il Benevento di Gaetano Auteri al cospetto di un solido ma non trascendentale Monopoli, sceso in campo al “Ciro Vigorito” consapevole delle difficoltà ma replicando perfettamente quanto avevano già fatto nelle precedenti gare il Cerignola, il Foggia e il Messina.
Stavolta, però, è mancato quel pizzico di intraprendenza di alcuni, ma anche di fortuna, che nelle precedenti uscite casalinghe avevano contraddistinto le gare.
Gioco facile per i baresi neutralizzare con facilità tutte (ma complessivamente si contano su una mano…) le iniziative di gioco e qualche azione ben costruita, da parte di Ciciretti e compagni. Troppo leziosi, anche prevedibili, ma soprattutto ostinatamente “orizzontali” per pensare davvero di potere impensierire il pipelet ospite. Ma, salvo per alcune fiammate (ma solo nel primo tempo), la squadra è sembrata spenta, abulica, quasi ad accontentarsi…
Soliti problemi: centrocampo impalpabile che ha costruito poco e non ha schermato adeguatamente la difesa. E il terzetto arretrato ha dovuto come sempre fare i conti con i troppi avversari che sbucavano da ogni dove. La ciliegina, per gli ospiti ovviamente, l’ha messa Paleari: autore anche di un paio di buoni interventi, ha però macchiato la gara con un’uscita a farfalle che ha pesato oltremodo sull’esito della gara. Un esito che, anche come percezione, è stato sempre in bilico per noi. Tante incertezze e qualche rischio di troppo per la linea difensiva. Impalpabile, almeno nelle conclusioni, il trio d’attacco, pericoloso solo nel palleggio ma poco efficace in area di rigore.
E non possiamo aggrapparci a qualche buona trama di gioco, di buon valore tecnico, che i giallorossi hanno sciorinato. Il Benevento, onestamente, non ha mai dato l’impressione di poterla vincere o, almeno, di avere la partita in pugno. Anzi, il Monopoli, escludendo i primissimi minuti, è stato davvero bravo a crederci e a guadagnare campo, speculando intelligentemente sugli errori del Benevento e capitalizzando al massimo quanto costruito.
Ciano e compagni apparsi scarichi, anche mentalmente. Poca garra e troppe amnesie. La peggiore gara di questi primi tre mesi del 2024, quella vista oggi. Probabilmente qualcosa i giallorossi la stanno pagando, considerando la lunghissima rincorsa che la squadra ha dovuto fare per provare a riacciuffare la capolista. E, questo, evidentemente, ha avuto un costo… Perché non è la prima partita che i ragazzi di Auteri hanno toppato, e tante volte un po’ il Benevento è stato anche fortunato.
È probabile che, irrrazionalmente, a credere (e sperare) di poter riacciuffare la Juve Stabia, da qualche settimana, siano stati solo i tifosi.
Ancora scelte discutibili quelle effettuate dal tecnico di Floridia: a centrocampo (sempre in 2 contro 3 o 4…) l’ennesimo turnover, e dentro (ancora!) un deludente Karic. L’assortimento, poi, Talia – Karic nella zona nevralgica vorremmo capirla… Ciano ancora titolare ma pressoché spettatore della partita. Simonetti, intoccabile (?), pare aver smarrito la sua verve. E poi, i cambi: praticamente fallimentari le sostituzioni. Ma qui poi dovremmo discutere su coloro che entrano e dovrebbero dimostrare di meritarlo, invece…
Sia chiaro: quello che ha fatto Auteri, con i suoi ragazzi, è comunque un piccolo miracolo. Credo che nessuno avrebbe scommesso un centesimo sui giallorossi, dopo quella sconfitta casalinga con il Catania, lo scorso dicembre. Ma è altrettanto evidente che, questa squadra, ha grossi problemi strutturali. Troppi calciatori adattati, poche sostituzioni di livello in alcuni ruoli. E qualche delusione di troppo, rispetto al curriculum sbandierato da alcuni… L’allenatore può inventarsi qualsiasi cosa, certo. Ma non può sostituirsi ai suoi quando sono in campo. Come già detto, ci sarebbe bisogno di scelte diverse e, magari di una meno rigida ortodossia tattica, rispetto alle stesse. Altrimenti diventa presunzione. Pericolosa presunzione.
E da stasera, speriamo, testa solo ai playoff, che saranno difficilissimi.