Tra l’approvazione dei più, figlia di un ritrovato entusiasmo e di un’apertura di credito fiduciaria per la “new line” societaria, e gli immancabili mugugni di qualche “insoddisfatto cronico”, partirà lunedì prossimo, 31 luglio, la campagna abbonamenti per la stagione 2023/2024
Non vorrei dilungarmi troppo in questo mio intervento, per cui vado subito al nocciolo della questione, senza girarci troppo intorno.
Facendo più d’un “giro” sui social (azione divenuta, ormai, inevitabile ed imprescindibile), ho potuto constatare come una buona maggioranza dei tifosi abbia di fatto “approvato” la politica dei prezzi praticati dalla società Benevento Calcio per la prossima stagione. Prezzi ancora una volta orientati al contenimento ed alla “popolarità”, nel solco di una tradizione che si perpetua, ormai, da anni e che vede impegnato in prima linea il presidente Vigorito.
Non sono mancati, però, i “soliti” mugugni, da parte di chi s’attendeva una riduzione, o quantomeno l’allineamento ai prezzi praticati lo scorso anno. Meravigliandosi del fatto che ciò non solo non si sia verificato, ma che addirittura ci sia stato un aumento, seppur contenuto.
Dico subito che qualsiasi paragone con i prezzi praticati la scorsa stagione non è, a mio avviso, praticabile. Si trattava di prezzi anomali e straordinari. Anomali perché irrisori e “fuori mercato” rispetto alla media; straordinari perché, appunto, “al di fuori dell’ordinario” e chi non vuole (o non riesce) ad ammetterlo o non comprende, o è in malafede.
L’anomalia e la straordinarietà di un fattore non consentono un paragone corretto e credibile con il medesimo fattore “normale” ed “ordinario” da contrapporre.
Non si può dimenticare, o far finta di dimenticare, quali furono i motivi che indussero la società (il presidente) ad offrire ai tifosi abbonamenti a prezzi “stracciati”. In primo luogo, credo, una sorta di ristoro che la società sentì in dovere di offrire ai tifosi per la loro assenza forzata dagli spalti nei due anni della pandemia, serie A compresa. Non dimentichiamoci, poi, che nell’anno della famosa cavalcata dei record, i tifosi che avevano sottoscritto l’abbonamento l’estate prima, non poterono assistere alle ultime otto partite casalinghe della stagione per gli stop imposti dal Covid. E non mi risulta, salvo smentite, che qualcuno si sia mai sognato di richiedere, per questo, un qualsivoglia indennizzo alla società. Ebbene, credo che anche tale circostanza abbia inciso, anche se in minima parte, sulla contrazione straordinaria del prezzo degli abbonamenti nella passata stagione. Non ultimo, la dichiarata volontà da parte della società di favorire il maggior numero di sottoscrizioni di abbonamenti. Obiettivo senza dubbio raggiunto sotto il profilo numerico, molto meno, purtroppo, in termini di presenze effettive allo stadio.
A proposito di quest’ultima circostanza. Altra argomentazione posta da coloro che non hanno gradito l’aumento dei prezzi è quella secondo cui, così operando, non si favorirebbe il ritorno della gente sugli spalti, cosa di cui oggi più che mai s’avverte la necessità.
Nulla di più falso. Ne abbiamo avuto una prova lampante lo scorso anno: circa 8.000 abbonamenti sottoscritti a fronte di una media di 3.000 presenze “effettive”. Ciò sta a significare una sola cosa: il tifoso torna sugli spalti soltanto se è trascinato dalla squadra, dal suo impegno sul campo, dall’abnegazione, anche se non premiati, poi, da risultati sportivi. Chi non ricorda lo stadio praticamente vuoto, nonostante mini-abbonamenti da due euro a partita ed addirittura al prezzo simbolico di un euro in tutti i settori quando fu indetta la “giornata giallorossa”?
Detto questo, nessuno può obiettare che i prezzi degli abbonamenti per la stagione 2023/24, seppur lievemente ritoccati rispetto allo scorso anno (tranne, forse, per la tribuna centrale, ma penso sia anche comprensibile), siano comunque fortemente popolari, se paragonati alla media praticata in altre piazze (clicca qui per Spal Calcio) (clicca qui per Pescara Calcio) altrettanto blasonate, come quella di Benevento, e soprattutto se paragonati ai prezzi praticati dalla stessa società Benevento Calcio nella stagione di Lega-Pro di ben otto anni fa!
Quindi, di cosa stiamo parlando?
La società ha ammesso gli errori commessi nel recente passato ed ha inaugurato un nuovo corso, affidandosi a professionisti competenti e di provata esperienza. Per questo, e non solo, chiede fiducia e supporto. E’ dovere del vero tifoso concederglieli. Incondizionatamente.
Sottoscriviamo in massa gli abbonamenti. Dal canto mio, lunedì sarò tra i primi.