Difficile amare e credere ancora nel Calcio, soprattutto considerando il “calcio moderno”. Tra scandali, combine, spezzatino TV, plusvalenze fittizie, scommesse, violenze e scorrettezze, ci sarebbero tutti i presupposti per darsi al badminton. E invece…
Invece, c’è anche il Calcio Dilettantistico.
Il Calcio della gente, forse troppo snobbato, senza fronzoli e orpelli inutili, quello di campi polverosi o improvvisati, ma anche di terreni di gioco di ultima generazione. Il calcio delle trasferte in auto e dei panini al volo, quello delle domeniche mattina passate a percorrere strade trafficate per andare “in trasferta”, in paesi o cittadine a volte sconosciuti o troppo lontani. Per poi accomodarsi (eufemismo) su gradoni di impianti non sempre a norma. Ma è Calcio vero, fatto di sacrifici, sudore, olio canforato e tanto entusiasmo. E solo quello, perchè di soldi non ce ne sono o, quando ci sono, servono a coprire a mala pena la gestione complessiva dei campionati, che pure è assai onerosa (attrezzature varie, abbigliamento tecnico, i palloni, le trasferte, acqua, gas, energia elettrica dell’impianto, qualche necessario rimborso spese): altro che dilettanti!
Io ho avuto la fortuna di vivere una stagione particolare, e stavolta (e per fortuna) non da addetto ai lavori, ma come spettatore. A Montemiletto, in Irpinia, la squadra è quella dei Lions Mons Militum. Un paese bello, poco più di cinquemila abitanti, ordinato, operoso, avviluppato a oltre seicento metri d’altezza attorno al Castello della Leonessa, tante attività economiche importanti e tanta voglia di calcio!
Lo stadio (“G. Fina”) moderno e funzionale, accogliente. Una società solida e partecipativa, con alla guida l’entusiasta patròn Franco Fabbricatore, titolare di una importante azienda della zona, supportato con grande slancio dal noto imprenditore e politico, Michele Gubitosa.
Club organizzato, con un Settore Giovanile fiore all’occhiello (Scuola Calcio Elite), partecipante ai vari campionati di categoria, anche con una agguerrita squadra femminile. La formazione Juniores U.19, che giocato con tanti ragazzi sotto età, è approdata ai playoff di categoria.
Poi, ovviamente, la prima squadra. Campionato d’Eccellenza, girone A. Panchina affidata al costiero Alfonso Contaldo, tecnico preparato e maniacale, e poi (in ordine sparso), sotto l’occhio attento di Angelo Capone, a collaborare Giuseppe Criscitiello, Luigi Galasso, Joseph Centrella, Luigi Petrillo, Giuseppe Matarazzo, Davide Petrillo, Gianpietro Capone, Michele Vicario, Evelino Colella, Marisa Longo, e l’highlander Angelo Taranto.
La squadra, un mix di giovani “affamati” e qualche calciatore affermato. Partiti, con l’obiettivo minimo della salvezza, i Lions hanno disputato un ottimo campionato, piazzandosi al terzo posto e approdando ai playoff. Nella post season, la sconfitta – purtroppo – ad Agropoli, contro la squadra locale, costruita per vincere ma alla quale neppure un centimetro di campo è stato concesso senza aver lottato fino all’ultima goccia di sudore. Finale di campionato amaro, quindi, ma una sconfitta che non sancisce alcuna fine, tutt’altro: rappresenta un punto di partenza, importante, che lascia ben sperare per il futuro del club gialloverde.
Ciò che nei scorsi mesi mi ha colpito, è l’ambiente. Un luogo sano in cui poter fare calcio. Una famiglia allargata, un gruppo coeso che ha sempre lavorato per un unico obiettivo, comunemente. Nessuna prima donna, nessuna differenza di trattamento tra il calciatore più titolato e l’ultimo dei ragazzini. Ognuno della rosa, ingranaggio fondamentale del complesso meccanismo che ogni squadra rappresenta. Correttezza totale in campo e fuori, la squadra capitanata da Giuseppe Terlino ha dato su ogni campo, oltre alle entusiasmanti prestazioni, dimostrazione di correttezza e fair play, a volte (purtroppo) non ricambiati. Ma tant’è! Il calcio, anche quello bello, ha i suoi punti critici… Con Terlino, in rosa Acosta A., Canavese L., Capaldo, Cocchiarella M., Crispini N., D’Acierno L., D’Amaro A., De Palma C., Di Donato C., Di Donato I., Grande G., Iarrobino A., Ireba F., Monteiro Ribeiro G., Mulè C.D., Nardone G., Nardone M., Negro G., Roset A.E., Russo D., Salas I., Sorrentino F..
Non spetta a me dare pareri tecnici. Ma, onestamente, credo che ai Lions poco o nulla si possa imputare, per impegno, dedizione e serietà.
È giusto però, come ho scritto in apertura, dare lustro e merito a chi, così come capita a Montemiletto, fa (e bene) calcio in questo modo. Quella dei gialloverdi potrebbe sembrare una “favola” d’altri tempi, ma non lo è. C’è, invece, lavoro, impegno, sacrificio. Nulla è lasciato al caso. E nulla capita per caso, se non c’è qualità di base. I risultati, poi, arrivano…
I Lions Montemiletto sono il migliore spot possibile per il Calcio Dilettantistico, almeno nella nostra Regione. Calcio che, fatto in questo modo, di dilettantistico ha solo lo status. I vertici della LND dovrebbero prestare maggiore attenzione a questa (e queste) società che sono esempi positivi e costruttivi. Società che, nel marasma e nell’approssimazione generale di certe categorie (ma anche tra i professionisti), sono una sorta di faro per tutte le altre realtà calcistiche regionali e nazionali.
Il futuro del Calcio, forse, è nato già. Anche a Montemiletto, e non per fortuna: ma per bravura!