Nei primi giorni di Aprile, l’I.I.S.Alberti di Benevento si è fatto protagonista del progetto “Sui sentieri dell’anima”, iniziativa tesa a incoraggiare la pratica della lettura come necessario strumento per vivere, sognare e ideare. Lo stesso programma è stato promosso dal Ministero dei beni Culturali – Poli delle Biblioteche Scolastiche per la promozione della lettura- in collaborazione con l’Accademia di Brera di Milano.
Leggere è una pratica spesso sottovalutata, specie nella nostra epoca in cui il tempo sembra essersi ristretto; troppi gli impegni, spesso superflui, ma con un’aurea di indispensabilità, che ci distraggono da un esercizio che invece è vitale, infatti come ricordava Cesare Pavese: “La letteratura è una difesa contro le offese della vita”.
Un’indagine Istat pubblicata nel 2017 ci racconta che in Italia i lettori sono sempre meno, specie tra i giovani, presi dagli impegni lavorativi o, spesso, da passatempi tecnologici che hanno di frequente bisogno solo di una pratica informatica. Per queste ragioni promuovere con attività insolite l’approccio ad un libro o ad una fonte di conoscenza verbale, non può che essere un espediente accattivante ed innovativo, un percorso inaspettato che promette di sollecitare l’esperienza del rapporto con un libro o un’opera di cultura visti, in modo imprevedibile, ma affascinante, come uno specchio in cui guardarsi e riscoprirsi.
L’Istituto Alberti, sotto la guida del D.S Giovanni Liccardo, ha intrapreso questo percorso innovativo di approccio alla lettura coinvolgendo l’Accademia di Brera di Milano che, attraverso suoi artisti, ha trasformato un libro, magari vecchio e logoro, attraverso giochi di pieghe, in un’opera d’arte ‘trans lineare’ e ‘trans tradizionale’, visiva e iconica, accendendo la curiosità dello spettatore e innescando la voglia e il gioco di collegare parole e frasi inaspettatamente spezzate dagli anfratti creati dalle pieghe dei fogli.
I libri nella loro nuova veste artistica sono stati collocati nell’atrio dell’Istituto, luogo di accesso sia per i ragazzi che per docenti e visitatori, collocazione scelta per innescare il gioco della curiosità alla lettura in tutti quanti si trovassero in quegli spazi, ma tale gioco non poteva limitarsi a quei luoghi e dunque l’installazione di opere d’arte è continuata in altri ambienti dell’Istituto di Piazza Risorgimento, con pitture che richiamano capolavori della letteratura mondiale, dal “Vecchio e il mare” di Hemingway, al “Don Chisciotte” di Cervantes, all’ “Uno nessuno e centomila” di Pirandello, al “Cavaliere rampante” di Calvino.
Il gusto estetico e il suo linguaggio, si sono congiunti dunque con le parole di libri fondendo, attraverso gesti artistici, colori e dimensioni alternative, messaggi ed emozioni che insieme consolidano il bisogno della conoscenza e delle parole di cui hanno bisogno per comunicare, il tutto secondo la convinzione che “la lettura è nutrimento dell’anima”.
Anche gli antichi erano consapevoli di questa verità, infatti sopra la porta della prima biblioteca del mondo, a Tebe, la tradizione vuole che vi fosse questa iscrizione “La medicina per l’anima”.
Inutile ricordare che leggere sviluppa empatia, ci consente cioè di vedere il mondo attraverso gli occhi di altri, si allenano emozioni, si amplia il linguaggio, si rafforza il pensiero, inoltre il contatto con la carta, che nessuno strumento tecnologico potrà mai eguagliare, ci consente di percepire le parole come oggetti fisici, cosa che permette di ricordare con facilità i concetti di interesse.
Ci piace ricordare, in merito all’importanza della lettura nel percorso umano, una raccolta di saggi di Umberto Eco : “Sei passeggiate nei boschi narrativi”, nella quale l’autore indaga il senso e l’importanza della lettura per lo sviluppo umano con queste parole: “Ma passeggiare in un mondo narrativo ha la stessa funzione che riveste il gioco per un bambino. I bambini giocano, con bambole, cavallucci di legno o aquiloni, per familiarizzarsi con le leggi fisiche. Per prendere confidenza con le azioni che un giorno dovranno compiere sul serio. Parimenti, leggere racconti significa fare un gioco attraverso il quale si impara a dar senso alla immensità delle cose che sono accadute e accadono e accadranno nel mondo reale”.
Eco ricorda infatti, nella prima parte dell’opera, che in ogni testo narrativo il lettore è sempre presente, anche come componente della storia stessa ed è proprio questa appartenenza che arricchisce la nostra anima.
Tutto questo incredibile e affascinante modus vivendi è stato chiaro all’Istituto Alberti di Benevento che, con coraggio e determinazione, ha deciso di affiancare all’insegnamento di indirizzo tecnico-scientifico che caratterizza l’istituzione, un percorso di approccio alla lettura sponsorizzato dal gusto estetico, laddove la bellezza è in ogni cosa e la simbiosi tra tecnica e arte è fattibile, anzi naturale, in quanto entrambi elementi di uno stesso habitat culturale.
Leggere dunque per conoscere, ma soprattutto come esercizio o palestra per la nostra vita; la pratica è necessaria e un’Istituto Tecnico come l’Alberti fa di tale pratica la sua prassi, ma essa nulla sarebbe senza alle spalle un bagaglio di conoscenze, sensazioni, emozioni che le parole comunicano e codificano in modo immediato, il tutto in un processo di apprendimento che ci consente di comprendere la realtà ed i suoi meccanismi e soprattutto ci consente di esercitarla ed affrontarla.