Inutile nasconderlo, soprattutto a se stessi: intraprendere, oggi, nel pieno dell’era digitale un’iniziativa giornalistica che si prefigga di essere tradizionale ed innovativa al
tempo stesso, rappresenta una sfida certamente motivante ed accattivante, ma che rasenta, sotto certi aspetti, la follia di chiunque abbia idea di porla in essere.
Finiti i tempi della “Lettera 22″, la mitica <<macchina da scrivere>> fedele compagna di giornalisti o aspiranti tali, del taccuino e della penna nel taschino, delle redazioni popolate di titolisti, correttori di bozze e di grafici ante litteram di vecchia generazione, negli ultimi due decenni la professione del giornalista si è evoluta, per non dire rivoluzionata, radicalmente.
Si è passati, nell’arco di una sola generazione, dal PC all’utilizzo della rete, dal giornale cartaceo alla testata on-line, via web. Il digitale, attraverso l’uso globalizzato dello smartphone, ha stravolto e rivoluzionato l’intero modo di comunicare e di fare giornalismo; ancor più l’interazione costante con i social network, ha mutato i tempi e il modo di dare e diffondere una notizia.
Il giornalista “4.0” assomiglia solo vagamente al “vecchio giornalista” tradizionale; c’è, e dev’esserci, tuttavia, tra i due un unico comune denominatore: il rispetto dei lettori.
Rispetto significa, essenzialmente, dare un’informazione corretta, veritiera, indipendente, non “costruita ad arte” o manipolata.
Dal dare un’informazione ad esprimere un’opinione qualificata, poi, il passo è più lungo di quanto possa sembrare.
Ed è qui che Italiaforum, e coloro (si spera tanti!) che avranno voglia di seguirci in quest’avventura, dovranno fare la differenza: esprimere le proprie opinioni in maniera libera, indipendente, garbata e competente, ciascuno nel proprio ambito: economia, politica, sport, cultura, ambiente, spettacolo, musica…
Insomma, un giornale di opinione e “di qualità”
Il giornalista moderno, il giornalista 4.0, il giornalista di Italiaforum per intenderci (e sta qui la vera sfida) dovrà avere anche altre qualità, pena la soccombenza nel mondo della rete: dovrà necessariamente saper colloquiare sui social.
Di qui l’idea, che svilupperemo nel futuro immediato, e che cercheremo di migliorare giorno per giorno, dei compartimenti per “blog”, in cui ciascuno dei giornalisti di redazione potrà curare e sviluppare, in totale autonomia, una sorta di “giornale nel giornale” in cui potrà trattare tutti gli argomenti che desidera, con un unico limite che poniamo alla sua autonomia: il rispetto delle regole base del giornalismo, quelle che in gergo sono conosciute come le “5 W” : Who, What, When, Where, Why ? (Chi, Che cosa, Quando, Dove e Perchè?)
Insomma. La verità.
Iniziamo, così, oggi la nostra avventura.
Chiediamo fin d’ora scusa a chiunque vorrà onorarci e gratificarci della sua simpatia, se qualcosa, almeno inizialmente, non dovesse funzionare al meglio.
Ma, ripetiamo quanto dicevamo all’inizio, siamo dei folli: crediamo fortemente in questo progetto e nelle sue future evoluzioni perché alla base c’è l’amore per questa professione.
Andrea Bardi e Cosimo Calicchio