Il risultato del ballottaggio ha messo la parola fine alla lunga e pepata (eufemismo) campagna elettorale, quella che ha preceduto il primo turno e poi accompagnato fino allo scorso venerdì candidati ed elettori.
Le schermaglie dialettiche e le accuse reciproche tra le varie fazioni, non hanno risparmiato quasi nessuno. Molto spesso si è caduti davvero in basso. I toni usati, per nulla “civili” ma certamente normali per una competizione elettorale locale, non hanno fatto altro che creare grande confusione e sollevato tanti dubbi e interrogativi nei poveri cittadini chiamati a decidere. E alla fine, il risultato, oramai consolidato, ci dice che, a vincere su tutti, è stato il partito dell’astensionismo, con oltre il 41% di “consensi”. Una enormità, se consideriamo l’importanza di questo voto.
In ballo c’era una decisione importante, lasciata ovviamente soltanto alla coscienza di coloro che hanno poi effettivamente votato, perché si trattava di scegliere a chi affidare la gestione della Città per il prossimo quinquennio. Non una cosa da poco, considerato il disastro dal quale i neo-eletti dovranno provare a ripartire. Una scelta che andava oltre il dovere civico.
Benevento è in ginocchio, da tempo. Nessun processo al passato, recente o remoto, oggi a che cosa servirebbe? Bisogna voltare pagina. Adesso è importante che, chi ha ricevuto il mandato popolare debba necessariamente deporre il flûte di spumante con il quale ha brindato al successo elettorale e si rimbocchi le maniche per iniziare da subito a lavorare. Le emergenze sono tante, non sarà per nulla facile.
Benevento è disagio sociale, è crisi economica. Il commercio e le piccole e medie aziende sono in crisi; le prospettive di lavoro per i giovani sono pari a zero, unica chance è andar via. La città bassa e alcune zone della periferia sono ancora invase dai detriti dell’alluvione e nulla, o quasi, è stato fatto da quel tragico 15 ottobre 2015. Benevento ha bisogno di un’azienda di trasporti pubblici sana, con un servizio che soddisfi le richieste dell’utenza e con un parco autobus efficiente. Benevento ha una rete stradale totalmente sconnessa e indecente, ha un traffico caotico, forse peggio de Il Cairo. Benevento è sporca, la tassa sui rifiuti è salatissima, spropositata in relazione al servizio offerto. Il verde pubblico è malcurato. Le strade in alcuni quartieri sono diventate totalmente insicure, al limite dell’invivibilità. Benevento ha bisogno di un corpo di Polizia Locale efficiente, moderno, che presidi tutta la città, prevenendo, controllando in maniera puntuale, e non soltanto facendo multe di divieto di sosta in modalità “random”… Benevento ha bisogno di un servizio mensa di prim’ordine per i propri scolari, con pasti salubri e servizio degno di una città civile.
Da cosa dovranno ripartire i neo-amministratori? Quale sarà la scaletta degli interventi primari? Complessa la scelta, in ogni caso, di sicuro ci vorranno alcuni anni per tornare alla normalità. Promesse elettorali e i proclami-spot sono inutili: sarà probante soltanto lavoro e impegno, di tutti coloro che riceveranno le varie deleghe. Attendiamo un cambiamento, non immediato – sarebbe impossibile – ma a medio termine. I segnali saranno inequivocabili e ci diranno se davvero Clemente Mastella e la sua squadra si saranno messi all’opera per “fare“, oltre le parole. I risultati, poi, li valuteremo.
Personalmente credo che la vera priorità siano i cittadini, la loro sicurezza, il benessere collettivo, la sicurezza delle classi sociali più deboli, una tassazione equa. Una città che torni ad essere minimamente vivibile, che sappia ridestarsi e finalmente sollevarsi dal fango e dalla polvere, e non soltanto quelli dell’ultima disastrosa alluvione.