Mentre la città è sempre più distratta dalla campagna elettorale “porta a porta”, le sue strade e i suoi incroci diventano ogni giorno di più territorio di conquista. O meglio, molto più realisticamente, l’occupazione è già avvenuta da tempo, siamo in pratica assediati, forse senza neppure rendercene davvero conto.
Non c’è supermercato, parcheggio, o spazio antistante una qualsiasi attività commerciale che non sia presidiata da uno o più “immigrati”. Ragazzi per la quasi totalità di evidente provenienza africana , che hanno rapidamente (e misteriosamente…) sostituito coloro che normalmente ivi stazionavano ad elemosinare, solitamente nomadi provenienti dall’hinterland napoletano.
Nessun razzismo, è una semplice constatazione. Lo abbiamo già scritto su queste pagine, quello che ci preoccupa è il crescente sentimento xenofobo che il comportamento opprimente di costoro innesca, ogni giorno di più, nei cittadini che sono vessati dal richieste insistite, ad ogni angolo di strada. Tantissime le lamentele giunte via mail anche alla nostra Redazione, così come i vari dibattiti sul tema rilanciata dai più diffusi social-network.
L’incrocio sul Ponte Vanvitelli, i parcheggi dei due centri commerciali, alcuni supermercati del centro e recentemente anche nei rioni popolari sono comparsi i “questuanti fissi”. Un vero e proprio assedio. Nuovi anche i guardiani del parcheggio di Piazza Cardinal Pacca. Tutti i pomeriggi, alcuni ragazzi di colore che normalmente sostano nei pressi della pensilina di ricovero per le bici elettriche, prendono possesso degli stalli di sosta, avvicinandosi spesso con “fare severo” (eufemismo) agli sprovveduti cittadini che vogliono liberamente parcheggiare la propria auto in zona. E’ stato un concittadino ad avercelo comunicato, gli è bastato osservare per qualche giorno i movimenti nello slargo asfaltato, cicatrice mai rimarginata dei bombardamenti dell’ultima Guerra.
Non si tratta di sprovveduti, non è aggregazione casuale, tutt’altro. A mio parere è una vera e propria organizzazione. Tutti perfettamente inquadrati, ognuno con il suo costoso smartphone in contatto con chissà chi, a svolgere il proprio “compito”. Per carità, tra tanti ci sarà sicuramente anche chi è davvero indigente, chi fugge da guerre e violenze, chi è approdato nella libera Europa per cercare fortuna, una vita migliore. Ma tutti gli altri?
I Vigili urbani passano, osservano, vanno via. Troppo impegnati a fare multe nelle zone della città che non ricadono tra quelle intoccabili. Il Viale Mellusi, parte alta, nella zona antistante alcuni bar, è quasi off-limits per gli agenti talvolta “ciechi”… La vista ritorna, ad esempio, in Via Mariano Russo sulle auto di chi in primissima mattina corre alla stazione ferroviaria a prendere un treno che lo porta a lavorare altrove nella Regione. Automobili parcheggiate certamente in zona di divieto, ma laddove non crea intralcio o particolare criticità al traffico, in una zona stravolta da un piano traffico/parcheggi (con i lavori di Piazza Vittoria Colonna) che di fatto ha tolto ai pendolari al possibilità di sostare. Ma di assessori e consiglieri lì non ce ne sono, quindi il fogliettino giallo è più facile da lasciare sotto il tergicristallo, nessuno protesta. Ma questa è un’altra storia…
C’è un grave problema di ordine pubblico, ed ogni giorno è sempre più evidente la sua portata. Una bomba sociale innescata che potrebbe esplodere in qualsiasi momento. Tanta parte dei cittadini è esasperata dal sentirsi prigioniera nella propria auto ogni qualvolta deve uscire per lavoro o per semplici commissioni. I nostri amministratori sono troppo indaffarati nel preparare contro-offensive politiche, la campagna elettorale e la salvaguardia della poltrona evidentemente viene per loro prima di ogni necessità “comune”.
Steso discorso si può fare per i “venditori di calzini”, con i loro borsoni. Arrivano tutti insieme con il treno regionale “Valle Caudina”, ogni mattina, si sparpagliano per le strade cittadine e intorno alle ore tredici si ritrovano davanti alla stazione centrale. Obiettivi della loro “insistente vendita” quasi sempre anziani. Anche in questo caso è bastato il normale spirito d’osservazione di un nostro concittadino per raccogliere questi “dati statistici”.
La città è in mano a nuovi predoni, persone da noi civilmente ospitate ma che hanno ben pensato di ricambiare la mano loro tesa per prendersi tutto il braccio… Evidentemente hanno imparato rapidamente un certo malcostume, tipicamente italico… La cattiva politica, anche a livello locale, ha creato questo ennesimo guasto e le conseguenze sono come sempre per la collettività. Speriamo che il buon senso e il senso Civico prevalgano sempre sulla rabbia e sulla frustrazione. Nel peggiore dei casi, gli eventuali “colpevoli” avranno, però, già un nome e un volto.
SIAMO ASSEDIATI IN UGUAL MISURA A ROMA