Beatamente distratti dalle primarie e dal toto nomi per le prossime elezioni amministrative. Perfettamenti estraniati dal contesto in cui viviamo. Come se nulla stesse accadendo intorno a noi. La corsa alla nomination e quindi alle varie ambite poltrone, iniziata già da tempo, sembra quasi una scusa per trascurare oltremodo la città con i suoi guai.
Benevento muore lentamente e tutto ciò che importa (così pare…) sono i voti che Tizio vuole sottrarre a Caio ed altre varie amenità. Benevento sta praticamente sparendo anche dalle carte geografiche e nel frattempo si organizzano primarie, incontri di quartiere e pseudo conferenze, nel consolidato stile italiota, se non fantozziano.
Benevento è molto sporca, malmessa, non ha un servizio di nettezza urbana decente. L’azienda dei trasporti è al collasso, con la spada di Damocle del fallimento che pende sui lavoratori e sui poveri utenti. Non c’è una strada cittadina che sia praticabile, le buche e le voragini inghiottono quel poco di asfalto integro rimasto. I segni dell’alluvione sono ancora ben visibili in tante zone tra quelle colpite dalla calamità dello scorso ottobre. Chiudono negozi, uffici pubblici, vengono meno anche le certezze istituzionali. Benevento è al collasso sociale ed economico, i giovani scappano via, di futuro qui neppure a parlarne.
Benevento è terra di conquista di predoni e delinquenti che ogni giorno, da provetti pendolari, giungono in città gratuitamente, sfruttando indisturbatamente i servizi su rotaia regionali o ciò che ne è rimasto, quelli della Ferrovia Benevento Napoli via Valle Caudina. Benevento assediata da prostitute e protettori in varie zone della città, in particolar modo il Rione Ferrovia. Benevento che non ha più un semaforo libero e senza questuanti che ormai stabilmente occupano, con orari prestabiliti (doppio turno mattina – pomeriggio), ogni incrocio del centro città. Benevento con il Corso Garibaldi, salotto buono della città e isola pedonale, quotidianamente in balia di auto, biciclette elettriche sfreccianti, furgoni e mezzi di trasporto vari che liberamente chiunque può scegliere per attraversarlo, impunemente, senza che un solo vigile intervenga.
Benevento è quasi isolata nei trasporti, l’Alta Capacità ferroviaria è solo una lontana illusione e per i recarsi nel nostro capoluogo di regione con il treno, ammesso che se ne trovi uno, ci vuole quasi lo stesso tempo che da Napoli s’impiega per andare a Firenze con l’alta velocità. Medio evo? No, età della pietra!
Benevento muore lentamente e qualcuno ancora vuol farci credere alla nostra vocazione turistica così al volano dei Santi… Un flop continuo, salvo rare eccezioni. La città dei palcoscenici, del BenGio Festival, della Città Spettacolo che non ha un solo cinema – teatro aperto in centro, e nella quale non si organizza più un concerto importante o una manifestazione d’interesse globale, che coinvolga radicalmente tutta la comunità.
L’importate però è scegliere i candidati alla poltrona di sindaco. Cosa vuoi che importi dei problemi, quando c’è da organizzare la possibile squadra che dovrà amministrare il futuro della città? Tutti troppo presi da accordi e alleanze, strategie e colpi bassi, non c’è tempo per tastare il polso del paziente. E poco importa che muoia, ci sono poltrone da occupare, interessi da curare, il “resto” è solo un problema di altri.