Gli attentatori hanno prima fatto esplodere un’autobomba nei pressi di una fermata dell’autobus vicino all’edificio religioso. Una “strategia” purtroppo già collaudata e sanguinosa. Infatti, quando li tantissimi fedeli accorsi hanno iniziato ad avvicinarsi sul luogo dell’esplosione cercando di soccorrere le prime vittime, almeno due kamikaze si sono fatti esplodere nelle vicinanze compiendo una strage. Le immagini televisive hanno mostrato numerosi edifici in fiamme, corpi dilaniati e molte auto distrutte in quella zona densamente popolata a sud della capitale.
Come anticipato, l’Isis ha rivendicato la responsabilità degli attacchi, secondo la Reuters, con un operazione che ha colpito la più importante roccaforte delle milizie sciite a Damasco. Probabile che sia una risposta “militare” della stessa Isis al governo centrale, in considerazione del fatto che l’esercito governativo, secondo quanto è possibile apprendere, avrebbe riconquistato molte zone del paese ed inflitto pesanti perdite ai miliziani del califfato nero.
Inoltre, gli attentati sono stati effettuati per interferire con i negoziati sul conflitto siriano in corso a Ginevra. Secondo la rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione Federica Mogherini:“L’attacco nei pressi del santuario di Sayeda Zeinab è chiaramente rivolto a interrompere i tentativi di avviare un processo politico che possa condurre ad un cessate il fuoco e ad una successiva normalizzazione della situazione nel paese. Ma questa è probabilmente l’unica opportunità di mettere fine al conflitto in Siria, che ha causato e continua a causare tanta sofferenza a tante persone“.
Le esplosioni sono avvenute, infatti, proprio mentre i rappresentanti del governo siriano e l’opposizione hanno iniziato gli incontri a Ginevra per i primi colloqui di pace voluti delle Nazioni Unite. Obiettivo “minimo” è la ricerca di un cessate il fuoco totale e quindi di trovare una soluzione politica a una guerra che ha causato già oltre 250.000 vittime e oltre 1 milione di feriti, oltre gli ingenti danni materiali. Si spera che i negoziatori riescano comunque ad arrivare ad un accordo minimo che porti finalmente alla pace.