C’è chi non riesce proprio a fare a meno di essere in prima pagina sui quotidiani di tutto il Mondo. Chi? E’ il quasi trentatreenne dittatore nordcoreano Kim Jŏng-ŭn, con la sua faccia paffuta da bonaccione, più adatta ad una pubblicità di merendine che ad un ruolo di potere così estremo. Ma dietro a quel viso solo apparentemente rassicurante, si nasconde un uomo freddo, spietato, e nel suo palmarès c’è un elenco infinito di crimini commessi, soprattutto ai danni del suo stesso popolo che è praticamente ridotto alla fame in una sorta di gigantesca prigione che è la Corea del Nord.
Un uomo bizzarro, se non folle, che con le sue gesta, troppo spesso sanguinolente, e a volte ai limiti del credibile, ha spesso riempito, appunto, le pagine dei giornali. Cosa ha escogitato stavolta il rubicondo despota? Visto e considerato che l’interesse planetario è concentrato tutta alle folle anti-crociata tentata dai miliziani dell’ISIS o sui venti di guerra che provengono dal Medio Oriente, ecco il colpo ad effetto per riconquistare l’attenzione mediatica e magari riaffermare il “ruolo strategico” (?) della Corea del Nord, altrimenti relegata ai margini più estremi e oscuri della politica internazionale.
L’ultima spaventosa messa in scena è stata la recente sperimentazione (?) della mini bomba H “autarchica”. Non è ancora chiaro se l’ordigno esploso sia stato davvero una bomba all’idrogeno o un’altra del tipo nucleare “convenzionale”. Di fatto, l’esperimento militare c’è stato e fonti dell’intelligence USA hanno comunicato che è stata registrato nella zona un sisma di magnitudo 5,1 della scala Richter, anche se non è tutt’ora provato che sia stato causato da un’esplosione nucleare.
E’ chiaro come il leader di Pyongyang abbia voluto lanciare un nuovo avvertimento alla comunità internazionale, una sorta di “attenti, ci siamo anche noi” per inserirsi di diritto nel novero delle superpotenze militari. Probabilmente questo è l’ennesimo bluff, considerato che stando a quanto recentemente rilevato da analisti militari americani, la Corea del Nord non possiede armamenti bellici (e nucleari) in grado di colpire oltre un limitato raggio d’azione. Quindi, sarebbe soltanto un atto di sfida al Mondo che, di sicuro, lascia impreparati anche gli alleati cinesi, con il governo di Pechino che, nonostante il forte legame che vincola i due Paesi, continua a tenere a distanza il dittatore Kim Jŏng-ŭn.
Molto più probabile che il messaggio sia indirizzato ai due “nemici” di Pyongyang più vicini, ovvero la Corea del Sud e il Giappone. I due Stati, però, possono contare sull’appoggio politico e militare del governo di Washington. Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU condanna il nuovo test nucleare effettuato dalla Corea del Nord, che rappresenta una “chiara violazione” delle sue risoluzioni. Inoltre, il Consiglio inizierà immediatamente a lavorare su una risoluzione per imporre ulteriori misure “significative” contro Pyongyang. Questo è quanto dichiarato da Elbio Rosselli, presidente del Consiglio di Sicurezza. Secondo il Consiglio dell’Onu, il test è avvenuto in violazione delle precedenti risoluzioni e rappresenta “una chiara minaccia per la pace e la sicurezza internazionale“.
Bisogna trovare al più presto il modo di disinnescare questo pericolo potenziale per la pace e gli equilibri politici mondiali. Il triste esempio che abbiamo, nel recente passato, è stato quello di Saddam Hussein, raʾīs fin troppo sottovalutato (e tollerato) nelle sue reali capacità, spesso ridicolizzato per la sua colorata estemporaneità, quasi da film. Ma che poi, purtroppo, si rivelò molto più pericoloso, folle e concreto di quanto si potesse immaginare, e le conseguenze furono disastrose. Considerato il diverso teatro geopolitico in cui si muove Kim Jŏng-ŭn, a caccia di una effimera leadership mondiale, è immaginabile che gli effetti di una non improbabile escalation militare, stavolta, potrebbero essere davvero terrificanti.