Una sorta di allarme è quello lanciato dall’Unione Europea e riguarda i migranti: secondo stime fondate, potrebbero essere fino a 3.000.000 quelli che, entro la fine del 2017, potrebbero raggiungere i Paesi dell’eurozona. Già sono oltre 700.000 che sono già arrivati dall’inizio del 2015, ma ovviamente il dato non è ancora definitivo: si calcola che saranno circa 1.000.000 entro la fine dell’anno. Circa 600.000 migranti sarebbero attesi tra novembre 2015 e febbraio 2016, questo è quanto prevedono all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ma complessivamente saranno circa 1.500.000 nel 2016 e almeno 500.000 nel 2017.
Di contro, c’è l’impatto economico sui conti di quei Paesi sono stati interessati al fenomeno migranti. Per nazioni quali l’Italia e la Grecia, l’incidenza del costo sul Pil è valutato dalla Commissione nell’ordine dello 0,2% (la Legge di Stabilità recentemente varata contempla, infatti, tale percentuale). Questo coefficiente sale fino allo 0,5% in Paesi come la Svezia che, più degli altri in Europa ha accolto il numero più elevato di profughi. Per quanto riguarda invece il Pil dell’Unione Europea, la stima attuale indica nello 0,04% sul deficit, sia nel 2016 che nel 2017. Tale valore potrebbe però salire fino allo 0,03% e allo 0,05% per gli anni 2019 e 2020.