Martedì prossimo, 13 ottobre, dichiarazioni di voto finali sul ddl Boschi: questo quanto annunciato ieri dal presidente del Senato, Pietro Grasso. E’ stato infatti approvato l’ultimo articolo del disegno di legge, il 41. I sì sono stati 165, i no 58, gli astenuti 2.
La riforma del Senato è dunque ad un passo dall’approvazione da parte di Palazzo Madama con gli ultimis contati sì sugli articoli rimanenti. Durante l’esame dell‘articolo 38 del provvedimento, un emendamento all’articolo in questione con il voto segreto è stato bocciato con 145 no, 110 si e 5 astenuti.
Giovedì scorso era stato dato il via libera agli articoli delle riforme che introducono il nuovo federalismo, tra l’altro aumentando le materie su cui sarà possibile la devoluzione delle competenze dallo Stato alle Regioni. Ma il colpo di scena è arrivato dall’accoglimento da parte del governo di un ordine del giorno che impegna l’esecutivo a presentare a breve una riforma che tagli il numero delle Regioni. Approvato l’articolo del ddl Boschi che riscrive l’articolo 117 della Costituzione, cioè l’assetto federale.
Il nuovo testo abroga le materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni, e riporta in capo allo Stato alcune materie, tra cui:
- la tutela dell’ambiente e dei beni culturali;
- l’energia, le infrastrutture strategiche;
- la protezione civile.
In più nel nuovo articolo 117 c’è la cosiddetta clausola di salvaguardia dell’unità nazionale: lo Stato potrà riprendersi alcune competenze “quando lo richiede la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica della Repubblica o lo rende necessario la realizzazione di programmi o di riforme economico-sociali di interesse nazionale“.
A compensare la centralizzazione di alcune competenze, c’è però l’approvazione di un emendamento che amplia le materie che potranno essere devolute dallo Stato alle Regioni, purché esse abbiano i conti a posto. Potranno essere devolute:
- l’organizzazione della giustizia di pace;
- l’istruzione, le politiche attive del lavoro e la formazione professionale;
- la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
- il governo del territorio.
L’emendamento aggiunge a tali materie le “disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per le politiche sociali” e il commercio con l’estero. Ma il Governo si è impegnato a presentare una riforma che riduca il numero delle regioni, prima che entri in vigore il ddl Boschi.