E’ arrivato il giorno delle elezioni anticipate in Grecia. Dopo una primavera ed un’estate sofferte e di forti tensioni socio-economiche, oggi si torna alle urne nel Paese e gli ultimi sondaggi prima del silenzio elettorale attribuivano un lieve vantaggio all’ex primo ministro Alexis Tsipras sul suo avversario conservatore Vangelis Meimarakis.
Sono circa 9,8 milioni i cittadini greci che hanno il diritto di voto. Secondo i dati potrebbe esserci una vittoria risicata per Tsipras contro il leader conservatore con un margine compreso tra lo 0,7 e il 3%. Infatti, l’importante istituto Rass ha attribuito a Syriza* (il partito del premier uscente) il 28,2% dei voti, rispetto al 27,5% dei conservatori di Nuova Democrazia**. L’istituto Marc ha accreditato Syriza con un vantaggio di 1,1 punti percentuali, mentre Avghi ha previsto il 33% dei consensi per Tsipras contro il 30% per Meimarakis. Infine, l’istituto Gpo ha previsto il 2,4% di vantaggio per Syriza, accreditata del 28,5% rispetto al 26% di Nuova Democrazia. Parlando venerdì sera a migliaia di sostenitori all’ultimo comizio elettorale ad Atene, il leader della sinistra radicale greca, Alexis Tsipras, ha detto che una vittoria di Syrizia alle elezioni anticipate di domenica in Grecia invierebbe “un messaggio cruciale all’Europa“. “Vogliamo un’Europa di austerità o una di solidarietà e democrazia? Il risultato del voto sarà un messaggio cruciale per l’Europa“.
*Syriza, acronimo greco di Coalizione della Sinistra Radicale, raccoglie al suo interno diverse formazioni politiche: alla sua nascita nel 2004 vi confluirono fazioni comuniste, il partito maoista, organizzazioni ecologiste e movimenti anarchici particolarmente popolari nel quartiere di Atene Exarchia. La vocazione era quella di costruire un’opposizione alle politiche di austerity unendo tutti i soggetti di matrice marxista. Oltre dieci sigle si aggregarono per aggirare, con successo, lo sbarramento imposto dalla legge elettorale greca al 3 per cento e garantirsi così una rappresentanza parlamentare. Oggi Syriza è indicato come il primo partito del Paese in termini di consenso elettorale e questo lo deve solo in parte alla perdita di popolarità dei suoi concorrenti. Il vasto consenso sul territorio è coperto con reti di associazioni, di cittadini e di assemblee che invitano la popolazione alla partecipazione.
**Nuova Democrazia (ND), partito di centrodestra guidato dallo scorso luglio (dopo le dimissioni di Antonis Samaras) da Evangelos Meimarakis, che ha 61 anni. Ha governato a lungo la Grecia negli anni precedenti alla grande crisi e ha almeno parte della responsabilità sull’alterazione dei conti pubblici del paese compiuta in modo da garantire la sua ammissione tra i paesi che usano l’euro come moneta.