Ad oggi ci sarebbero soltanto alcune questioni da definire, ma sostanzialmente tra il governo di Alexis Tsipras e i creditori internazionali (Ue, Bce, Fmi e Esm)è stato raggiunto l’accordo sul terzo piano di salvataggio che dovrebbe consentire alla Grecia di rimanere tra i paesi dell’Eurozona.
Il premier spagnolo Mariano Rajoy avrebbe infatti dichiarato che l’Eurogruppo si riunirà venerdì prossimo, 14 agosto, per dare il via libera all’accordo tra il paese ellenico e i creditori. Ci sono tuttavia da definire ancora alcuni dettagli e restano aperte alcune questioni che però non dovrebbero in alcun modo influire sull’esito favorevole raggiunto, secondo quanto avrebbe dichiarato il Ministro delle Finanze Euclid Tsakalatos dopo 18 ore di trattative.
Comunque, a quanto si apprende un’intesa è stata raggiunta sulla funzione del fondo di privatizzazione e sull’amministrazione dei “non performing loans*“. Adesso i team tecnici discuteranno i particolari delle misure prioritarie per il salvataggio. Raggiunto quindi un accordo “tecnico” e di principio, adesso manca però un’intesa politica. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, avrà a breve colloqui con il cancelliere tedesco, Angela Merkel e il presidente francese, Francois Hollande. Successivamente ci sarà una conference call dei vice ministri delle Finanze europei.
Riassumiamo i “numeri” – Il terzo pacchetto di salvataggio sarà tra gli 82 e gli 86 miliardi di euro. L’accordo tra la Grecia e i suoi creditori prevede una revisione degli obiettivi di bilancio e il deficit primario dovrà essere pari allo 0,25% del Pil nel 2015 mentre l’avanzo primario dovrà salire allo 0,5% del Pil nel 2016, all’1,75% nel 2017 e al 3,5% nel 2018. Inoltre, il memorandum d’intesa prevede per l’economia greca una contrazione tra il 2,1% e il 2,3% nel 2015, una flessione dello 0,5% nel 2016 e un ritorno alla crescita al 2,3% nel 2017. Questo ovviamente nella migliore delle previsioni. Nell’accordo vi sono 35 misure prioritarie che il governo di Tsipras dovrà adottare per ottenere gli aiuti. Oggi l’esecutivo presenterà al Parlamento il disegno di legge, composto da 2 articoli che dovranno essere votati in seduta plenaria domani, giovedì 13. Il primo articolo del disegno di legge conterrà il nuovo memorandum d’intesa, il secondo, di circa 60 pagine, le misure prioritarie per l’erogazione della prima tranche di aiuti che dovrebbe essere di 25 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la parte fiscale, l’accordo prevede modifiche alla tassazione sugli immobili a partire dal prossimo settembre; un aumento della tassa sulla stazza dei cargo per le imprese mercantili; abolizione degli sgravi per i carburanti a uso agricolo e una migliore distribuzione delle agevolazioni per il gasolio da riscaldamento nel 2016.
*I “non performing loans” ( o prestiti non performanti) sono attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori. Si tratta in pratica di crediti per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza che per ammontare dell’esposizione. I “non performing loans” nel linguaggio bancario sono chiamati anche crediti deteriorati e si distinguono in varie categorie fra le quali le più importanti sono gli “incagli!” e le “sofferenze”.