I negoziati per il terzo piano di aiuti alla Grecia sono nella fase finale. Questo è quanto ha dichiarato in un’intervista televisiva il premier greco Alexis Tsipras, il quale ha anche sottolineato che, nonostante le difficoltà incontrate, l’intesa raggiunta metterà fine alle incertezze sul futuro della Grecia e quella dei paesi dell’area euro. Per il premier ellenico si avvicina la chiusura dell’accordo da circa 86 miliardi di euro tra Grecia e creditori internazionali (Ue, Bce, Fmi e Esm) per evitare il default. Molti punti di accordo tra le parti ma rimangono ancora alcune divergenze sulla ricapitalizzazione delle banche, i crediti inesigibili, la riforma delle pensioni e il nuovo fondo indipendente per le privatizzazioni.
Da fonti del governo greco, sembra che ci sia fiducia nel fatto che un’intesa sarà raggiunta entro martedì 11 agosto e che essa aprirà la strada all’approvazione del nuovo accordo e del nuovo prestito da parte del Parlamento ellenico entro il 18 agosto, mentre gli altri Parlamenti europei lo ratificheranno il giorno successivo, 19 agosto. Data improcrastinabile il 20 agosto 2015, quando Atene dovrà rimborsare 3 miliardi e mezzo di euro alla Bce.
Il governo tedesco, però, nutre crescenti dubbi sulla possibilità che l’accordo sul nuovo piano di bailout** per la Grecia possa essere chiuso nelle prossime due settimane. Questo avvalora la prospettiva della necessità di un nuovo prestito ponte per Atene.
Intanto è sempre più insistente la voce di elezioni anticipate in Grecia. A conferma al dichiarazione della portavoce di governo Olga Gerovasili: «Le elezioni sono probabili in autunno» ha spiegato la portavoce di governo Olga Gerovasili, «Dipenderà soprattutto da quanto potrà essere stabile questo esecutivo nel prossimo periodo». In effetti l’esecutivo guidato da Tsipras ha visto il suo sostegno diminuire costantemente in parlamento, dopo aver raggiunto un accordo per un terzo pacchetto di salvataggio che contiene ulteriori tagli e misure di austerity. E’ già accaduto che alcuni parlamentari del partito del premier Syriza si siano rifiutati di appoggiare le misure drastiche scelte. Temendo che lo scenario possa ripetersi di nuovo, quando l’accordo finale sarà al vaglio del parlamento, stavolta Tsipras ha concretamente minacciato di indire elezioni anticipate.
**Salvataggio di un’istituzione che si trovi in uno stato di insolvenza – Il bailout può avvenire anche per uno Stato sovrano, come la Grecia. In questo caso sono altri Stati, insieme a istituzioni quali l’Fmi, a prestare fondi a uno Stato che abbia difficoltà a finanziarsi sul mercato privato, al fine di evitare il suo default.