La Grecia è ancora nel lungo tunnel della crisi anche se, oramai, il peggio sembra essere alle spalle. L’intervento massiccio di di aiuti con il piano di salvataggio da oltre 80 miliardi di euro in tre anni, saranno un supporto economico fondamentale per il paese governato da Tsipras. La strada è ancora lunga, i sacrifici che i cittadini ellenici dovranno fare saranno molteplici, ma adesso ci sono tutti i presupposti per rimettere in moto l’economia.
Ma, l’Italia? Sono stati diffusi, nei giorni scorsi, i contenuti del rapporto conclusivo sulla missione condotta nell’Eurozona dal Fondo monetario internazionale presieduto dalla francese Christine Lagarde. L’Italia sta emergendo da tre anni di recessione, secondo l’istituto che ha sede a Washington (U.S.A.). Le priorità italiane sul fronte delle riforme sono quelle di migliorare l’efficienza del settore pubblico e quella della giustizia sul piano civile, migliorare la flessibilità del mercato del lavoro e aumentare la competizione nei mercati dei prodotti e dei servizi.
Nel rapporto, si citano anche i recenti progressi fatti dal nostro Paese come alcune riforme del sistema giudiziario per accelerare i tempi dei processi, la nuova legge sulla responsabilità civile dei giudici e il Jobs Act. Però, oltre questo e senza una significativa accelerazione della crescita, potrebbero servire circa 20 anni all’Italia (come al Portogallo) per ridurre il tasso di disoccupazione alle percentuali pre-crisi. Una disoccupazione così alta, senza interventi strutturali seri e concreti potrebbe persistere nel tempo con conseguenze economiche e sociali disastrose.
L’Fmi lancia cinque raccomandazioni al nostro Paese per affrontare e superare l’impasse di questo periodo e accelerare la ripresa:
- la prima, è l’adozione e l’implementazione della pianificata riforma dell’amministrazione pubblica che tra l’altro dovrebbe trattare anche la gestione delle risorse umane per sbloccare la produttività.
- la seconda, è quella dell’adozione di ulteriori misure tese a migliorare l’efficienza della giustizia civile, con una razionalizzazione dei casi che arrivano alla Cassazione. Questo permettendo un’ulteriore specializzazione dei tribunali e premendo l’acceleratore sul progetto per lo sviluppo di indicatori sulla performance dei tribunali.
- la terza e quella di legiferare e implementare il “wage supplementation scheme” ovvero la Cassa Integrazione Guadagni con un sistema universale di sostegno condizionale alla ricerca di lavoro e al training.
- Quarta raccomandazione, è relativa ad una decentralizzazione della contrattazione salariale per permettere una maggiore flessibilità nei contratti nazionali.
- Ultima, si chiede la rapida approvazione e implementazione della legge annuale sulla competizione per affrontare le barriere regolamentari esistenti in settori chiave come il retail (commercio al dettaglio) e i trasporti che sosterrebbe la crescita. La piena implementazione di riforme già legiferate da tutti i livelli del Governo è necessaria per migliorare il contesto imprenditoriale.