Probabilmente la cosiddetta “legge bavaglio” sarà la solita italianata, e non se ne farà nulla. O forse no, chissà. Intanto oggi approda in parlamento l’emendamento che si trova all’interno della riforma del processo penale del Ministro della Giustizia, lo spezzino Andrea Orlando
Tante polemiche in questi giorni, io proverò a riassumere: l’emendamento a cui ha lavorato il deputato Alessandro Pagano, prevede il carcere fino a 4 anni per chi diffonda, al fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, riprese o registrazioni di conversazioni svolte in sua presenza e fraudolentemente effettuate. Basterebbe questo per farci capire che siamo di fronte ad una vera e propria “emergenza democratica”. Un baratro spaventoso, se vogliamo. Anche se il ministro Orlando ha dichiarato che non è certo l’orientamento del governo prevedere la galera per i giornalisti. Egli stesso si dice contrario alle sanzioni che prevedono il carcere per veicolazione di informazioni. Ma intanto l’emendamento è stato redatto.
La questione, secondo gli ideatori, sarebbe “differente”. Si vorrebbe, nelle intenzioni, impedire che intercettazioni audio o video che non sono significative da un punto di vista penale possano finire sulle prime pagine dei giornali con tutte le conseguenze ben note. Io ritengo, invece, che esista un pubblico interesse riguardo ad alcune “registrazioni” che va tutelato. I cittadini hanno il diritto di conoscere sempre tutti gli aspetti delle figure pubbliche che hanno incarichi che incidono sulle vite di ognuno. E quindi, se ci sono intercettazioni che possono essere importanti ai fini della chiarezza e della trasparenza, e che abbiano importanza e rilevanza, esse vanno pubblicate anche se non costituiscono “reato”.
Far passare una legge del genere equivarrebbe ad un’autentico attacco alla libertà d’informazione e alla democrazia stessa. Una legge liberticida, estranea agli standard delle altre democrazie europee. Qualcosa di molto pericoloso, che proietta ombre inquietanti di un passato neppure troppo remoto. Vedremo.