E’ stato pubblicato il rapporto annuale UIF della Banca d’Italia, relativo al 2014, che monitora i dati di flusso monetario e il relativo rischio di riciclaggio, segnale evidente di evasione fiscale e corruzione opera della criminalità organizzata. Sono state ben 71.700 le segnalazioni di operazioni sospette, quasi 7.000 in più (il 10%) rispetto al 2013. Si conferma così il trend di crescita che in sette anni (dal 2007) ha portato a incrementare di quasi sei volte il flusso di segnalazioni annuali. La crescita del 2014 è in buona parte dovuta alle segnalazioni inviate dalle banche e dalle Poste.
Mostrano, invece, scarsa sensibilità per l’antiriciclaggio gli uffici della Pubblica Amministrazione, particolarmente esposti all’incidenza della corruzione nei settori degli appalti e dei finanziamenti pubblici. Questo malgrado le P.A. siano sempre stati ricompresi nel novero dei soggetti obbligati alla segnalazione. E questo, ovviamente, ne accresce la vulnerabilità. Ma è da evidenziare che il numero e la tempestività delle segnalazioni, sono la dimostrazione dei una vera e propria trasformazione culturale, un inversione di tendenza, che dimostra che ci sono tanti operatori attenti a contrastare azioni di riciclaggio.
Le ispezioni condotte dalla UIF nel 2014 hanno riguardato anche comparti diversi dall’intermediazione bancaria:
- il risparmio gestito;
- il private banking;
- il trading online;
- l’operatività degli istituti di pagamento.
Effettuato accertamenti anche presso:
- società di revisione;
- esercenti attività di custodia e trasporto di valori;
- operatori di gioco.
Ma innovazioni sono intervenute anche per quanto riguarda la normativa di riferimento dell’antiriciclaggio: è stato infatti introdotto nel nostro ordinamento il reato di autoriciclaggio, che rappresenta un’apprezzabile soluzione di compromesso tra le diverse posizioni che per anni hanno animato il dibattito giuridico. Poi, in ambito europeo, è stato definito il testo della quarta direttiva antiriciclaggio, adottata nel maggio scorso. Il testo della nuova norma pone alcune incertezze interpretative; sarà l’esperienza applicativa della riforma a verificarne l’effettiva capacità di deterrenza e repressione delle condotte criminali. Da segnalare anche la tempestività di invio delle segnalazioni: il 55% di esse è pervenuta alla UIF entro un mese dall’operazione, oltre il 70% entro due mesi.
Ma non c’è norma che regga di fonte alla mancanza di collaborazione e soprattutto di azione degli organi preposti. I reati fiscali costituiscono un presupposto ricorrente dei fenomeni di riciclaggio.
L’evasione fiscale coinvolge in modo diffuso e trasversale vaste fasce di cittadini, riduce le risorse a disposizione della collettività e delle principali politiche sociali, alimenta “l’economia sommersa”. Evolvono e si strutturano schemi elusivi, che si avvalgono di transazioni commerciali, interposizioni fittizie, articolate triangolazioni finanziarie, anche su scala internazionale. Tutta questa scarsa trasparenza, con l’artificiosa complessità delle transazioni, contribuiscono a creare un ambiente propizio al riciclaggio dei proventi derivanti anche da altri e più gravi reati.
**L’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (UIF) è l’unità centrale nazionale con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, istituita presso la Banca d’Italia dal decreto legislativo n. 231/2007, in conformità a regole e criteri internazionali che prevedono la presenza in ciascuno Stato di una Financial Intelligence Unit (FIU) dotata di piena autonomia operativa e gestionale.
La UIF riceve e acquisisce informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo rincipalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori; ne effettua l’analisi finanziaria, utilizzando l’insieme delle fonti e dei poteri di cui dispone, e ne valuta la rilevanza ai fini dell’invio ai competenti Organi investigativi e giudiziari, per l’eventuale sviluppo dell’azione di repressione.
La normativa stabilisce, a vantaggio della UIF, obblighi di informazione in capo alle autorità di vigilanza, alle amministrazioni e agli ordini professionali. L’Unità e gli Organi investigativi e giudiziari collaborano ai fini dell’individuazione e dell’analisi di flussi finanziari anomali. L’Unità partecipa alla rete mondiale delle FIU per scambi informativi essenziali a fronteggiare la dimensione transnazionale del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.