Ancora un nulla di fatto a Bruxelles nella trattativa tra la Grecia e i creditori. Laconico il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che ha dichiarato:”Non ci siamo ancora, resta molto lavoro da fare”.
La dichiarazione ha di fatto bruscamente raffreddato il crescente ottimismo di queste ultime ore g, considerato che un accordo tra le parti fosse addirittura imminente. Resta il fatto che, almeno da quanto si apprende da fonti ufficiali dell’Unione europea, i negoziati , comunque, non si sono interrotti e le trattative proseguono. Alexis Tsipras ha in agenda nuovi incontri con gli emissari del Fondo monetario internazionale e con quelli dell’Ue. Pare che gli stessi creditori internazionali abbiano già presentato al governo di Atene una nuova controproposta per colmare le distanze.
Tsipras intanto ha riferito ai suoi alleati di governo (a rischio di spaccatura) che i creditori internazionali hanno respinto alcune proposte di riforma presentate per sbloccare gli aiuti necessari ed evitare il pericoloso default. Pare che il capo del governo ellenico abbia sottolineato e criticato la mancanza di volontà di raggiungere un accordo soprattutto da parte dei rappresentanti del Fmi, quando si è discussa la possibilità di poter congelare parte del debito.
La polemica di Tsipras nasce soprattutto dalle differenze di trattamento da lui ravvisate nella trattativa, rispetto a quanto fatto con altri stati membri dell’Unione. “Non e’ mai successo prima, né con l’Irlanda né con il Portogallo, che le istituzioni continuassero a respingere le misure equivalenti proposte dal governo greco. La sensazione è che la strana posizione di qualcuno sembra indicare che non c’e’ interesse per l’accordo o che vengono difesi interessi specifici”. Quindi, come accaduto nei giorni scorsi, il leader greco cerca di spostare tutta la questione sul piano politico. Seguiremo gli ulteriori sviluppi della complessa vicenda.