Con una prestazione a tratti sontuosa, il Benevento si riscatta dalla sconfitta esterna di Monopoli e cala ancora il poker, liquidando senza alcun problema la Juve Next Gen di Paolo Montero. C’era bisogno di una prestazione di livello, per mettere a tacere qualche critica di troppo e un po’ di malumore scaturiti dallo stop accaduto in riva all’Adriatico. E i giallorossi non si sono fatti attendere: ancora quattro goal segnati, tanta costruzione di gioco e azioni ariose che hanno riconciliato il pubblico con i propri beniamini, oltre il punteggio che, come sempre, può non significare molto.
La gara con i piemontesi ha dimostrato ancora una volta quanto siano difficili ed imprevedibili le dinamiche di questo campionato di Serie C. Il Benevento ha iniziato cincischiando e con qualche errore di troppo, poi ha ingranato la marcia giusta ed ha messo alle corde i bianconeri. Ma, come spesso accade nel calcio, nel migliore momento dei giallorossi o, almeno, quando la squadra stava producendo il massimo sforzo per riuscire a scardinare la difesa juventina, ecco l’infortunio (per così dire) di Nunziante su tiro dalla media distanza di Palumbo. Squadra in svantaggio, applausi d’incoraggiamento sinceri per il giovanissimo pipelet evidentemente colpevole (e non è un’accusa), ma nessun problema, perchè Berra e compagni non si sono neppure accorti di aver subito goal. E, azione dopo azione, la compagine di Gaetano Auteri ha costruito una vittoria netta, bella, che non lascia alcun margine di critica o dubbio sulla prestazione.
Gli errori, quelli dei giovani, bisogna metterli sempre in preventivo. Certo, talvolta può accadere che poi è difficile rimediare. Ma dobbiamo avere pazienza e lasciare crescere questi ragazzi, perchè davvero nel futuro del Benevento ci sono e ci saranno loro. E, se abbiamo accettato di sostenere una squadra greenline, dobbiamo accettare anche le difficoltà che comprensibilmente arriveranno (speriamo poche..) nel corso del campionato.
I giovani: Prisco, straordinario, e Talia, Simonetti, Viscardi, il già citato Nunziante. Bello vederli in campo, con un potenziale di crescita enorme. Sono certo che nel medio periodo li vedremo ai massimi livelli del calcio italiano. E, perchè no, possibilmente con la maglia del Benevento.
I giallorossi si confermano implacabili tra le mura amiche. Bisognerà cambiare il trend delle gare in trasferta, perchè, tra campi di patate e ambienti poco consoni con il calcio professionistico (pur se di terza serie), sono maturate due sconfitte evitabilissime che hanno frenato lo slancio del Benevento verso la vetta solitaria. Certo, bisogna sempre fare i conti con le avversarie. Ma non mi sembra di aver visto fin ora squadre (anche relativamente alle gare di altre compagini) talmente forti da sovrastarci. Se proprio dovessi cercare il pelo nell’uovo, potrei affermare che siamo “leggerini” come struttura fisica di squadra. Qualche volta paghiamo dazio, ma sopperiamo con un livello tecnico superiore, certamente. Infatti, anche nella gara contro Juve N.G., è stata più che evidente la nostra supremazia tecnico tattica, rispetto ad avversari solo “fisici” e davvero poco altro.
Auteri dovrà trovare la giusta quadratura, quindi, anche nelle gare lontane dal “Ciro Vigorito“: non sempre troveremo campi dove la palla scivola perfettamente e sui quali è facile giocare, appunto, a calcio. E, ancora di più, non sempre troveremo squadre disposte ad affrontarci a viso aperto. Maggiore pragmatismo e qualche ritocco intelligente allo schieramento tattico: in trasferta, su certi campi, si può anche giocare per un pareggio. Questa può essere una chiave di lettura che magari non soddisferà gli esteti del calcio, ma che potrà farci portare a casa punti preziosi che, alla fine, peseranno, eccome! Si gioca sempre per vincere, sia chiaro, ma è anche importante non perdere.
Bella complessivamente la gara: buonissime trame di gioco, azioni di prima e tanta corsa. Un Benevento tonico, in palla, convinto dei propri mezzi e che, forse, continua a sprecare energie anche a risultato acquisito. Se vogliamo, la dimostrazione che la squadra in campo si diverte, e che è sempre più consapevole delle proprie potenzialità. Ancora una conferma nelle prestazioni per Oukhadda, e poi molto bene Berra (un vero leader), Lamesta, Manconi. Un po’ sotto tono Perlingieri (ancora una volta). Non esprimo più giudizi su Starita, e sinceramente mi lascia basito il non utilizzo di Lanini. Ma sono questioni di spogliatoio e spetta allo staff tecnico decidere chi e quando giocherà.
La prossima gara a Messina ci dovrà dire se davvero il Benevento può avere la fondata pretesa di essere prima in classifica. Con i peloritani, sulla carta, un gap tecnico ancora una volta a nostro favore. Ma anche al San Filippo il fondo campo non è di quelli ideali per squadre che giocano palla a terra: vedremo. Ma, intanto, gustiamoci la tranquillità di questa vittoria, almeno fino a domenica. Non ci resta che aspettare, ma con grande e crescente fiducia.