Finalmente la squadra che tutti aspettavamo: il Benevento cala il poker nella gara casalinga contro il Potenza e ritrova gioco e personalità. Una prestazione maiuscola quella di Berra e compagni, che sin dal fischio d’inizio hanno macinato gioco e azioni, riversandosi nella metà campo dei lucani ai quali hanno lasciato poco o nulla. E, anche con il penalty a sfavore realizzato dagli ospiti, i giallorossi non hanno mostrato alcun segno di cedimento, continuando nella prestazione muscolare e tecnica che, agli occhi di tutti, è stata la migliore in assoluto degli ultimi tempi, per quantità e qualità.
Per certi aspetti, la gara con il Potenza è sembrato il continuum del secondo tempo giocato a Catania: Benevento riversato in massa nella trequarti avversaria a costruire azioni, con un pressing asfissiante che ha vanificato quasi tutti i tentativi degli ospiti di ripartire.
Risultato mai in discussione: un minimo di campo ceduto alla squadra ospite nei primi dieci minuti della ripresa, quando il Benevento ha rallentato un po’ la pressione soprattutto per rifiatare. Perchè sarebbe stato impossibile continuare a premere sull’acceleratore a tavoletta per tutti i novanta minuti e passa di gara.
Squadra ben messa in campo, con gli innesti di un bravissimo Prisco e di un sorprendente Shady Oukhadda, tra i migliori in campo, vera spina nel fianco dei lucani. Da incorniciare anche la prestazione di Perlingieri che ha tenuto in ambasce la retroguardia ospite finche è stato in campo, ed ha giocato una gara muscolare ma anche di buon livello tecnico-tattico.
Scelta rischiosa ma vincente quella attuata da Gaetano Auteri di andare a portare il pressing nella metà campo avversaria. I giallorossi hanno recuperato un numero incredibile di palloni, levando l’iniziativa al Potenza e tenendo sempre sotto pressione gli avversari che hanno sbagliato tantissimo. Osare ha pagato e, al contrario della gara del “Massimino” dove il Benevento ha iniziato in maniera timida e troppo bassa, questa volta i ragazzi cari al presidente Oreste Vigorito hanno fatto la partita con un piglio straordinario e con una ferocia agonistica come poche volte s’è visto negli ultimi tempi.
Certamente un cambio di mentalità, probabilmente dovuto anche a scelte diverse per quanto riguarda l’undici iniziale e chiaramente ad una migliore condizione atletica generale, che ha vistosamente migliorato la prestazione dei singoli e quella di squadra.
Da incorniciare stavolta la prestazione complessiva del centrocampo sannita: qualità e quantità, ma anche molto “filtro”, con Acampora – il migliore in assoluto finche in campo, autore anche di una bella doppietta – e un sempre più bravo Talia. Come già detto, bravo anche il giovane Prisco, che ha mostrato personalità ed intelligenza tattica. Ottimo il lavoro del trio d’attacco (in rete solo Manconi). Nulla da dire sulla linea difensiva, con una gara attenta e muscolare (grazie anche al centrocampo collaborativo….). Unico errore da sottolineare quello di Capellini, nell’azione del calcio di rigore a sfavore. Ma, onestamente, sembrerebbe davvero di cercare il pelo nell’uovo. Ma su certe sbavature difensive c’è da lavorare e provare ad eliminarle, perchè si rischia di vanificare la prestazione, così come successo a Catania.
Inutile dire che, con il passare delle settimane, aumenta la possibilità (e la varietà) di scelta per l’allenatore, e s’inizia a vedere davvero un’altra squadra. Tanta personalità, buon livello tecnico e potenziale offensivo come poche altre squadre nella categoria possono vantare. Era fondamentale trovare le pedine giuste per la zona nevralgica e, ad oggi, sembra che la quadratura sia stata trovata, tenendo conto che in panchina ieri sera c’era anche Viviani, scalpitante e pronto a mettersi in gioco. Ovviamente in attesa del rientro di tutti gli infortunati, ad esclusione di Nardi (per lui ci vorrà tempo, purtroppo)
Questa squadra non può che crescere nelle prestazioni e migliorare ulteriormente. Fare risultato in maniera così convincente, poi, aiuta a lavorare meglio in settimana. Vincere aiuta a vincere, ma soprattutto crea entusiasmo, che è necessario quando non eccessivo.
Il Benevento c’è e ci sarà, questo è certo: le grandi del girone sono avvisate… sperando di continuare così.