Buona la prima? Ma certo. Primo derby vinto, primi tre punti in carniere. Partire con il piede giusto, nonostante le difficoltà, è sempre meglio, no? E poi, lo scorso campionato alla prima prendemmo il primo schiaffone della stagione, in quel di Torre del Greco. Quindi, va bene così. Più che bene!
Una vittoria importante, sudata, difficile, ma necessaria. La squadra, in emergenza, ha mostrato grandi difficoltà e solo nel finale di gara, quando la Cavese aveva già speso tutto, è riuscita a venire fuori e a gestire la gara, forte anche di un livello tecnico complessivo indiscutibilmente superiore.
Difesa e centrocampo inventati da Auteri. I giallorossi, in formazione ibrida (o cosa?), hanno stentato per lunghi tratti, soprattutto nella costruzione del gioco, complice il trio “obbligato” scelto dal tecnico di Floridia e forse difficoltà dovuta anche alla superiorità numerica degli avversari in quella zona del campo. Ma anche e soprattutto la fase difensiva ha impensierito, e non poco. Poco schermo davanti a Nunziante che, salvo qualche sbavatura comprensibile, ha fatto bene il suo dovere. E, in fondo, al nostro pipelet qualche errore possiamo e dobbiamo perdonarglielo, considerato che è un ragazzino (nella migliore accezione possibile) e debuttava da titolare in campionato davanti a oltre cinquemila tifosi. Roba da far tremare i polsi, no?
Male la linea difensiva, quindi: troppi spazio e altrettante occasioni concesse ai metelliani che, senza nulla voler togliere, mi sono sembrati una discreta formazione ma null’altro. A loro favore l’entusiasmo del ritorno in C e il nulla da perdere in casa del Benevento. Ma non ho visto fenomeni in casacca blu foncé. Poco attente le marcature nell’uno contro uno e poca reattività su quelle palle spioventi nella nostra area.
Il Benevento, al netto dell’autorete che ad inizio gara ha un vistosamente tagliato le gambe alla squadra e, forse, ha fatto repentinamente venire a galla qualche ansia di troppo. Per almeno 60 minuti i giallorossi sono apparsi macchinosi, ripetitivi nella manovra, privi di spunti interessanti. Evidente come il centrocampo “rabberciato” non ha saputo né costruire e né schermare la difesa. Bravo, almeno per l’impegno e per qualche lampo il ritrovato Acampora. Troppo leggero il ragazzino Prisco, pur se ha mostrato buone capacità di palleggio. Simonetti è lontano anni luce da una condizione accettabile per quel ruolo, specialmente, in quel ruolo, direi; ma è comprensibile, considerando i problemi fisici che ha affrontato.
La difesa, beh, lasciamo perdere. Berra croce e delizia (se spinge scopre il fianco ai suoi, già in difficoltà), Capellini così e così. Malissimo Tosca. Un po’ meglio Viscardi. Il neo acquisto Ferrara è un mastino ma che deve ancora integrarsi.
Il nostro trio d’attacco era sulla carta da B. Ma ha inciso poco o nulla. Manconi e Lanini un passo indietro rispetto ai compagni, evanescenti e poco incisivi. Lamesta sempre pericoloso con la palla tra i piedi ma certamente non ancora al top e senza valido appoggio negli ultimi quindici/venti metri, quindi sempre solo e inevitabilmente ingabbiato dagli avversari.
Molto bene Perlingieri, quando è entrato: lui di fatto ha “spaccato” la gara ed ha spostato l’inerzia della stessa in nostro favore. Bene anche Viviani e Pinato.
La squadra ha tenuto discretamente il campo per tutti i novantasei minuti complessivi di gara, ma rispetto agli avversari è sembrato avere minore capacità di strappare.
Poi: d’accordissimo con la linea green attuata dalla società giallorossa: era ora, direi! Però, è chiaro, i ragazzi che vanno in campo devono avere caratteristiche adeguate al ruolo che vanno a svolgere. Credo che certe “forzature” siano dannose, sia per le caratteristiche fisiche e tecniche del singolo ragazzo, che nell’organizzazione complessiva della squadra. Altrimenti, si rischia di bruciare il loro talento e la voglia di emergere. Dobbiamo certamente aspettarci (e sperare) grandi cose da loro, ma non possiamo pretendere da loro tutto e subito. E, soprattutto, non possiamo chiedergli ciò che non hanno.
Sono solo riflessioni le mie: la concretezza suggerisce che abbiamo conquistato i primi tre punti, e questo consentirà alla squadra di lavorare al meglio in vista della prima trasferta (sulla carta quasi proibitiva) della stagione in quel di Catania.
Ci sarebbe bisogno di un altro piccolo sforzo da parte della Società del Presidente Vigorito. Per completare la rosa e dare la possibilità ad Auteri di fare scelte equilibrate e non forzate. Ed anche perché il campionato è lungo e difficile. E, soprattutto, perchè credo sia evidente che a questa squadra manchi davvero poco per essere davvero competitiva, completa in ogni reparto. E, last but not least, per non avere rimpianti tra qualche mese…
Aspettiamo e vediamo.