Che sia chiaro: a questo punto del campionato contano solo i tre punti. Come, quando e perchè… ma chissenefrega! E i tre punti sono arrivati, preziosi e importanti. Di platino, per come conquistati e per la loro valenza.
Il Benevento pur giocando così e così, è uscito vittorioso dal “De Cristofaro” di Giugliano e mantiene la piazza d’onore in classifica, in attesa di tutti gli altri risultati ma con la certezza di aver consolidato la seconda posizione.
Ma, credo sia stato evidente come, contro l’undici napoletano, Improta e compagni non abbiano disputato la migliore prestazione di questa seconda fase del nostro campionato, quello con Auteri in panchina. I giallorossi, come era accaduto contro il Foggia ed anche contro il Messina, si sono lasciati imbrigliare nel gioco aggressivo e asfissiante degli avversari, teso certamente a non farci ragionare, con la speranza di segnare un “golletto” e metterci la gara in salita. E, mentre altre volte, poi, non è andata così, soll’oscuro (o buio?) campo di Giugliano lo scherzetto stava riuscendo. E dovevamo aspettarci anche un certo atteggiamento dei gialloblù: molte simulazioni (ma non s’ammoniscono più?), qualche sceneggiata ben interpretata anche dalla panchina, insomma, il solito campionario di amenità pù adatto – forse – a campionati dilettantistici. E un arbitro che, verso la fine della gara, ha perso il controllo della partita. Ma lo sapevamo, o dovevamo aspettarcelo.
C’è voluta tutta la qualità dei nostri ed anche un pizzico di buona sorte per ribaltare il risultato che, alla luce (eufemismo) di quanto stava accadendo sul rettangolo di gioco, onestamente pareva difficile poter riacciuffare.
Almeno per quarantacinque minuti, un Benevento a tratti irriconoscibile. Difesa sempre in affanno, centrocampo inconsistente se non per la verve esagerata del solito Nardi. Attacco evanescente, considerando soprattutto che negli ultimi venti metri Starita & Co. Sono sempre arrivati disuniti e in pochi, lasciando gioco facile ai difensori di casa. Da sottolineare la prestazione negativa di Karic: certamente sempre nel vivo dell’azione, propositivo (almeno nelle intenzioni), ma con una percentuale di errore prossima al 100. Tatticamente, con soli due uomini (nota dolente) scelti nella zona nevralgica, non possiamo permetterci il lusso di sbagliare tanto. Ne ha risentito (come sempre) la difesa, praticamente non schermata, e ne ha risentito la costruzione per gli attaccanti, che ha dovuto quasi sempre passare sugli esterni, con Ciciretti (ad esempio) che ha dovuto abbassarsi sovente per provare lui la giocata per i compagni, perdendo così in potenziale offensivo.
Poi, nel secondo tempo, è venuto fuori tutto il potenziale dei ragazzi di Auteri, e la voglia di riagguantare il risultato. Grazie anche ad una palese superiorità tecnico tattica, con Lanini e Ciciretti (penalty procurato e realizzato) i giallorossi hanno cambiato le sorti in campo, sciorinando anche qualche azione bella da vedersi, di certo in contrasto con lo scenario di gara. Impianto d’illuminazione sicuramente non adeguato, sintetico in condizioni disastrose. Ma, quando vengono rilasciate le licenze nazionali, all’atto dell’iscrizione ai campionati, è ancora prevista l’ispezione dell’impianto di gioco? O si fa solo in alcune città?
Il Benevento può e deve migliorare, lavorando su certi errori che oramai sembrano sistematici. Questa squadra, tecnicamente può davvero sovrastare in lungo e in largo qualsiasi avversaria. Ci sarebbe bisogno anche di scelte diverse, e di una migliore quadratura nell’undici iniziale. Personalmente sono fautore della rotazione, in una rosa così importante e numeroso. Ma, per certi ruoli, considerando le caratteristiche dei singoli, credo siano imprescindibili determinate scelte.
La seconda posizione in classifica, se condotta fino alla fine (facciamo i debiti scongiuri!), ha dei suoi vantaggi. Perché, oltre i benefici derivanti dal tabellone, consente di poterci credere fino alla fine di potere riagguantare la capolista. Perché, male che vada (ancora scongiuri!), nella post season, si avranno alcune settimane per recuperare le energie psico-fisiche certamente spese in questa lunghissima rincorsa, mentre le altre saranno chiamate quasi immediatamente a scontrarsi in gare all’arma bianca.
Vedremo.
Per adesso, godiamoci insieme il risultato e la classifica, poi si vedrà.