(di Massimo Di Modica*) – L’Uomo ha moltissime virtù, però anche molte debolezze, che lo portano a volte a prendere decisioni che hanno conseguenze deleterie per tutti, egli compreso.
Purtroppo i venti di guerra, dalla notte dei tempi, non hanno mai smesso di soffiare e l’altro giorno ho avuto la spiacevole “fortuna” di leggere casualmente un articolo che le quantificava: ad oggi ci sono circa cinquantanove (!) guerre nel Mondo e, come sempre accade anche per altre vicende, ci sono quelle di “prima categoria” e quelle invece neppure degne d’essere citate, seppure siano guerre!
Adesso, a parte che qualunque guerra è esecrabile (e non credo sia solo la mia opinione) perchè mai esiste questa sorta di “classifica” d’importanza e questa mancanza di “pubblicità” per tutte quelle attualmente in essere? Beh, credo che il dio denaro influisca anche in questo, basta vedere come la “comunità internazionale” si sia immediatamente attivata per fermare i guerriglieri yemeniti che attaccano le navi mercantili, quando vanno ad attraversare lo Stretto di Suez. Già, perchè quel “problema” logicamente lede i loro elevatissimi interessi commerciali. E, stranamente, della stessa guerra in corso proprio nello Yemen non se ne parla quasi, o probabilmente è stata nascosta sotto il tappeto, come si fa con la polvere… per poi venire fuori ed essere utilizzata per i comodi della superpotenza di turno.
Questa sorta di propaganda, per la quale, a seconda da dove viene alzata la voce, si considera una guerra ingiusta o meno, è quello che a me personalmente non e mai andato giù, perchè c’è una forte ipocrisia di base, la stessa che ci accompagna ogni giorno, e che ci fa girare la testa dall’altra parte per non essere “molestati” da ciò che accade. Io credo fermamente che ci si dovrebbe indignare lo stesso per la guerra in Ucraina, cosi come per quella in Palestina, ma anche quella che coinvolge tanti paesi africani e asiatici, che casomai non fanno notizia perchè sono paesi residuali di cui non importa niente a nessuno, fin quando si decide che sia importante ed allora tutti ad arrabbiarsi ed indignarsi perchè lo ha detto chissà chi!
La mia generazione, qui in Europa (non in tutta però…), ha avuto la fortuna di non soffrire direttamente le conseguenze nefaste di una guerra ma, almeno nel mio caso, ho sempre cercato di sapere, conoscere, ascoltare chi invece l’ha sofferta in prima persona, con morte, desolazione, carestia, malattie, povertà. Perchè non esistono guerre giuste e meno giuste, ma esistono solo le conseguenze descritte prima, da cui nessuno e immune e che lasciano strascichi psicologici, sia nei vincitori (?) che nei vinti.
Allora, ci sarebbe da chiedersi perchè oggigiorno esistono ancora le guerre? Credo che le vere ragioni siano camuffate da scuse e accuse, che poi si rivelano infondate o persino create ad arte per autogiustificarsi. È sotto gli occhi di tutti che, laddove esistano interessi economici ci siano i riflettori accesi dei media mondiali, mentre le altre guerre, quelle dei poveri disgraziati, non se ne parla nemmeno. Mi chiedo: ma un organismo internazionale così importante come l’ONU, a che cosa serve? Devo pensare che serva, appunto, a fare gli interessi di chi le finanazia con più fondi? Mi sembra davvero una grande ipocrisia.
E allora, smettiamola con questa ipocrisia, cerchiamo di farci coinvolgere tutti, ognuno per il proprio ambito di competenza, e soprattutto chi ha la possibilità di smuovere opinioni. Smettiamola di creare “competizione deleteria”, liti e contrapposizioni che troppe volte si tramutano in conflitti, anche su larga scala.
Proviamo a praticare la bellezza della parola, del dialogo. Ogni parola, quando viene spesa per dirimere situazioni limite, per aiutare gli altri invece di combatterli, è una vera e propria pratica della bellezza, di pace, armonia, serenità. Sentimenti che, questi sì, sono meravigliosamente contagiosi.
Credetemi, la cultura della pace è l’unica “arma” che vale davvero la pena impugnare. Una cultura da imparare a memoria, per far sì che sia spontanea nei nostri gesti, nelle parole e in tutti gli atti quotidiani.
Inutile indignarsi: per realizzare un solido “NO MORE WARS” che vada oltre le frasi fatte o le canzoni, rimbocchiamoci le maniche e cominciamo…
*Massimo Di Modica, Architetto, è un sannita che vive e lavora a Barcellona, in Catalogna. Ha già collaborato con Beneventoforum.it