Dalla Lombardia alla Sicilia, passando per Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Puglia e Calabria: la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in circa 2 miliardi di euro per effetto del calo dei raccolti.
Ecco la situazione nelle Regioni più colpite:
LOMBARDIA –
In Lombardia la siccità sta già compromettendo parte delle coltivazioni in campo. Le prime stime su orzo e frumento, da confermare a raccolta avvenuta, indicano cali delle rese fino al 30%. Osservati speciali anche il mais e riso che hanno bisogno di acqua per crescere.
PIEMONTE –
Viene stimata una riduzione del 30% delle foraggere con un danno conseguente per le aziende zootecniche. Sui cereali a semina autunnale c’è un calo di produzione del 30%. Gravi danni anche alla viticoltura con la produzione di acini sotto la media e molto radi.
LIGURIA –
Danni al foraggio destinato a capre, pecore e mucche, ma colpiti sono anche gli uliveti e il basilico per il classico pesto alla genovese SICILIA: la Piana di Catania paga un sistema irriguo fatiscente ma persino chi ha sistemi di irrigazione moderni ha difficoltà a bagnare gli agrumi. A secco anche fichi dindia, seminativi, ortaggi.
PUGLIA –
Il conto per la siccità, secondo la Coldiretti, è pari ad oltre 70 milioni di euro l’anno. A preoccupare è la riduzione delle rese di produzione di coltivazioni in campo come grano e altri cereali, ma anche di foraggi per l’alimentazione degli animali, di ortaggi e frutta. Si stima, inoltre, un calo sensibile della produzione di olive del 40%.
TOSCANA –
Nelle campagne è sempre più concreto il rischio di una riduzione importante delle rese delle produzioni in campo come girasole, mais, grano e degli altri cereali ma anche di olivi, ortaggi e della frutta.
SARDEGNA –
Il caldo torrido scatena milioni di cavallette che stanno devastando 30mila ettari di coltivazioni, divorando i raccolti delle campagne. A questi ritmi si rischia la distruzione di cinquantamila ettari entro poche settimane.
Emergenza laghi –
La siccità colpisce anche i laghi. “Per i laghi del Centro la situazione non è facile e altrettanto vale per i fiumi – spiega a Il Messaggero Ramona Magno, responsabile dell’Osservatorio siccità del Centro nazionale delle ricerche. – Quando i loro livelli si abbassano si alzano le concentrazioni degli inquinanti che non riescono ad essere diluiti e, di conseguenza, causano problemi alla flora e alla fauna”.