13 settembre 2021
“Siamo tornati a scuola, è una gioia vedere le classi piene di ragazzi. Riparte una scuola che deve non solo riaprire – in molte regioni è stata aperta lo scorso anno – ma anche ripensarsi, deve tornare a essere il centro della nostra comunità ed essere conscia di se stessa. Il compito della scuola quest’anno è farci sentire Paese, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “La didattica a distanza, quella dell’anno scorso, conto di averla lasciata alle spalle, dobbiamo invece riprendere il discorso con i nostri studenti sul digitale”, ha continuato Bianchi, intervistato a Skytg24. “Bisogna imparare – ha aggiunto – a usare questi strumenti con capacità critica”. Bianchi ha poi precisato che il ministero è al lavoro proprio per fare in modo che in caso di una scuola in difficoltà con il Covid “non vada in difficoltà tutta la Regione”. “Il 93% del personale scolastico è vaccinato. Non sarà più possibile mettere in dad una intera regione, se ci fossero rischi si interviene in forma mirata, siamo attentissimi al contagio ma anche agli altri studenti, la solidarietà torni ad essere al centro. Saremo chiururgici nelle misure”, siamo al lavoro affinché nel caso di una scuola in difficoltà per il Covid “non vada in difficoltà l’intera regione. Le regioni che hanno più sofferto lo scorso anno sono quelle in cui si registra il 100% di copertura vaccinale del personale e gli studenti hanno fatto in numero maggiore le dosi”, ha continuato Bianchi. “Gli studenti con grande entusiasmo hanno accettato di vaccinarsi – sottolinea -. Il vaccino è l’arma più importante, e poi serve grandissima attenzione che ormai fa parte del nostro modo di vivere con gli altri”. “Non ho abbandonato l’idea” di far togliere le mascherine laddove in classe siano tutti vaccinati: “È la nostra direzione di marcia, è una indicazione chiara del decreto del 6 agosto. Stiamo lavorando da aprile a una scuola nuova, più inclusiva affettuosa e stiamo lavorando anche su questo aspetto mascherine”, ha concluso Bianchi.