E’ morto a causa del coronavirus Marco De Veglia, esperto di marketing di fama internazionale e volto noto del web, dopo due settimane di ricovero in ospedale a Miami. Il guru del brand positioning aveva espresso posizioni negazioniste: si era convinto che il Covid fosse una semplice influenza che si può curare a casa, che il vaccino non fosse necessario e che precauzioni come le mascherine fossero inutili.
Dopo essere stato contagiato, De Veglia è finito in terapia intensiva perché le sue condizioni si erano rapidamente aggravate. Lascia la moglie e un figlio di vent’anni. Sui social aveva espresso pensieri del tipo: “Non ce ne frega niente dei vostri Green pass” e “Se muori di infarto è Covid, se muori di vaccino è infarto”.
Il racconto di un amico – A raccontare la vicenda del 55enne è uno dei suoi migliori amici. Fino all’ultimo De Veglia “ha sostenuto le sue idee di libertà e contrarietà al vaccino. Era una persona molto intelligente che credeva molto nelle proprie idee e nella libertà personale. Fino alla fine ha sempre minimizzato la malattia”.
Le parole di Stefano Versace – Tra i primi a dare notizia della morte di De Veglia sui social è stato anche Stefano Versace, imprenditore e amico del manager triestino. “Quando ho deciso di vaccinarmi sei venuto a dirmi quanto ero deficiente. Hai tappezzato ogni mio post dicendo che il Covid si combatte con le cure domiciliari, che la mascherina non serve a nulla, che il virus è solo un’influenza, e che era tutto un complotto delle case farmaceutiche”, ha scritto aggiungendo che era arrivato ad un punto in cui aveva dovuto bloccarlo sui social.
Fonte:TgCom24