Si allarga lo scandalo Pegasus: dopo i giornalisti, nella lista dei numeri di telefono da hackerare attraverso lo spyware della israeliana Nso compaiono quelli di ben 14 capi o ex capi di Stato e di governo, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e l’ex premier belga Charles Michel, attuale presidente del Consiglio europeo. Tra i nomi delle personalità potenzialmente prese di mira anche quello del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. A rivelarlo sono i diciassette media coordinati dal consorzio di giornalismo no profit Forbidden Stories, tra cui Le Monde, il Guardian e il Washington Post. Dalle ultime rivelazioni emerge come tra i possibili obiettivi dei pirati informatici ci sono almeno tre presidenti e tre capi di governo attualmente in carica, sette ex premier e il sovrano del Marocco. Nel dettaglio, oltre a Macron e a Michel, la lista comprende il presidente dell’Iraq Barham Salih, il presidente del Sud Africa Cyril Ramaphosa, il primo ministro del Pakistan Imran Khan, quello dell’Egitto Mostafa Madbouly e quello del Marocco Saad-Eddine El Othmani. Presenti poi alcuni ex primi ministri, tra cui quello del Libano Saad Hariri e quello dell’Uganda Ruhakana Rugunda. A completare l’elenco anche il re del Marocco Mohammed VI, l’ex presidente del Messico Felipe Calderon e il diplomatico statunitense Robert Malley, ex capo negoziatore al tavolo dell’accordo sul nucleare dell’Iran del luglio del 2005. Secondo quanto ricostruito, tra i governi che avrebbero utilizzato il programma venduto dalla Nso sotto il controllo del governo israeliano ci sarebbero anche quelli di Ungheria, Marocco, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Durissima la reazione dall’Eliseo, dopo che Parigi aveva già annunciato ore prima le nuove rivelazioni l’apertura di una inchiesta sulla vicenda, parlando del caso Pegasus come di “oltraggio alla privacy” condotta da una “associazione criminale”. “Se i fatti emersi dovessero essere confermati, sarebbe ovviamente gravissimo”, scrive il palazzo del presidente francese, confermando di fatto le indiscrezioni sul possibile spionaggio ai danni di Macron. “Sarà fatta piena luce su queste rivelazioni di stampa”, prosegue la nota dell’Eliseo. Intanto anche Bruxelles ha avviato le sue verifiche sull’uso del software della Nso per azioni di spionaggio, definendo “inaccettabile” quanto emerso. “Il commissario per il Mercato interno Thierry Breton chiederà ai servizi della Commissione Ue di lavorare sulla vicenda”, ha detto il responsabile alla Giustizia Ue, Didier Reynders.
Fonte:RaiNews