Dieci anni fa usciva il capitolo finale della saga cinematografica sul mago creato dalla penna dalla scrittrice J.K. Rowling: “Harry Potter e i doni della morte – Parte 2”, vale a dire la trasposizione della seconda parte del settimo e ultimo libro. La trama naturalmente è la stessa del libro scritto da J.K. Rowling, molte battute e passaggi sono perfettamente identici. Ecco però le differenze con il libro che non sono sfuggite agli appassionati.
Il film è stato diviso in due capitoli a causa dell’alta densità di fatti raccontati nell’ultima opera della scrittrice inglese. Raccoglierli in un unico episodio avrebbe portato a un minutaggio troppo lungo per la fruibilità.
Nel libro Harry sfrutta più sapientemente la connessione con la mente di Voldemort. Gli permette di capire cosa il suo nemico stia pensando, dove si trovi e quanto sappia sulla sua missione. Riesce addirittura a dominare la capacità di vedere con i suoi occhi e sentire le sue sensazioni. Nel film invece sembra che Harry si limiti a subire gli effetti di questa connessione.
Nel film una visione mostra a Harry l’Horcrux del Diadema di Corvonero, in cui vede anche lo stemma e la Dama Grigia. Nel libro in realtà vede soltanto Hogwarts, tutto il resto lo intuisce da solo.
Nel film il venditore di bacchette Olivander mostra di conoscere bene i Doni della Morte, mentre nel libro quando Harry gli fa domande sulla bacchetta di Sambuco (che è uno dei 3 doni, ndr), lui ne parla soltanto come di una bacchetta estremamente potente e famosa, ma non menziona i Doni della Morte.
Nel libro, durante la permanenza a Villa Conchiglia, Lupin annuncia la nascita di suo figlio Teddy Remus e chiede proprio a Harry di diventarne il padrino. Questa scena nel film non è presente.
Nel film non è nemmeno presente la scena in cui Harry e Luna entrano nella sala comune di Corvonero. In questa stessa scena Harry si ritroverà a utilizzare la maledizione Cruciatus contro uno dei Mangiamorte di Voldemort.
In questo capitolo della saga cinematografica il mantello dell’invisibilità ha un ruolo marginale. È invece centrale quello che ha nel libro: viene utilizzato per materializzarsi a Hogsmeade; per spostarsi nel castello di Hogwarts durante la Battaglia; lo usa Harry per arrivare alla Sala Comune di Corvonero; per andare alla Foresta Proibita senza essere visto; continua a portarlo durante la battaglia finale prima di affrontare Voldemort.
Anche la scena dell’attesissimo bacio tra Ron e Hermione è diversa tra il libro e il film. Nella pellicola i due si baciano dopo gli attimi di terrore vissuti nella Camera dei Segreti. Nel libro invece Hermione si lancia nel lungo bacio dopo aver sentito Ron preoccuparsi della salute degli elfi domestici.
Alcune scene del film sono state aggiunte dagli sceneggiatori ma non sono presenti nel libro. Alcuni esempi: la bacchetta di Sambuco che si spezza quando Voldemort distrugge la bolla di incantesimi di protezione attorno a Hogwarts e Neville che ottiene il permesso di far esplodere un ponte.
Nel libro è Voldemort a reclamare il Cappello Parlante, a metterlo sulla testa di Neville dichiarando che da quel momento in poi sarebbe esistita solo la Casa di Serpeverde, per poi incendiarlo. Ma poi Neville si libera dall’incantesimo Petrificus, estrae dal Cappello la spada di Grifondoro e uccide Nagini, il serpente di Voldemort. Nella scena del film tutto questo non si vede. C’è solo un discorso d’incitamento di Neville che poi estrae la spada dal Cappello.
Molti hanno giudicato troppo sbrigativa la scena nella parte finale del film con Silente a King’s Cross. Nel libro invece l’ex preside di Hogwarts spiega a Harry perché sia sopravvissuto anche questa volta, parla del suo passato e dei motivi delle scelte che ha compiuto.
Nel film manca anche la scena del duello con Voldemort in mezzo alla Sala Grande. Occasione in cui nel libro Harry spiega davanti a tutti a chi appartiene la bacchetta di Sambuco. Nel film invece si trova a dirlo privatamente a Ron e Hermione.
Nel libro Harry non spezza la bacchetta di Sambuco come nel film, ma la utilizza per riparare la propria per poi riporla nella tomba del suo legittimo proprietario, Albus Silente.
Nella scena finale del film, ambientata 19 anni dopo la sconfitta di Voldemort, manca totalmente un riferimento a Teddy, il figlio di Remus Lupin, e a Victoire, la figlia di Bill e Fleur. Due personaggi che invece sono presenti nel libro.
Fonte:SkyNews