di Arturo Ciullo
Campioni d’ Europa!
La Nazionale Italiana supera l’Inghilterra ai calci di rigori e si laurea Campione ad Europa.
Chiamarla impresa storica sarebbe d’uopo, ma questo gruppo nel corso di queste settimane ci aveva trasmesso segnali molto positivi che solo per mera scaramanzia non ci inducevano a cantar vittoria.
Grazie a Roberto Mancini e ad il suo meraviglioso staff (di cui ho già avuto il piacere di tessere le lodi) la nostra Nazionale sale sul podio più alto del prestigioso torneo europeo, consacrando una incredibile crescita.
E’ la vittoria di un gruppo, di un movimento calcistico che produce talenti troppo spesso bistrattati in un calcio “falsamente “affaristico, di un popolo che ha sofferto in maniera composta e nel rispetto delle regole in questi ultimi 15 mesi.
Una vittoria che dà entusiasmo e regala una piccola grande gioia che rappresenta una testimonianza di rinascita confermando come gli Italiani nei momenti difficili sappiano sempre trovare la giusta coesione ed energia.
Agli occhi di un emozionato Mattarella e di tutta l’élite del calcio internazionale, gli uomini di Mancini hanno affrontato una Nazionale ( quella inglese ) che aveva dalla sua la grande occasione di poterla giocare in casa (6 gare su 7), al cospetto di un pubblico numerosissimo che, in barba a tutti i problemi presenti in quello Stato e delle regole, ha incitato allo stremo i propri beniamini fino alla fine.
Gli Azzurri non si sono affatto fatti intimorire e a parte l’unica falsa partenza del torneo, sono diventati padroni del campo e hanno dato una sonora lezione di calcio e stile agli anglosassoni.
Il trainer marchigiano per l’occasione conferma lo stesso undici della semifinale ed identico atteggiamento tattico.
La gara inizia in salita per un’azione viziata da una serie di errori in uscita poco coordinata tra i reparti e da una diagonale difensiva sbagliata dal “ timido “ Di Lorenzo.
In seguito gli italiani hanno provato per più di 110 minuti a cercare di scardinare un ferreo catenaccio che farebbe arrossire anche una squadra di un campionato minore di una piccola provincia italiana.
In 90 minuti gli inglesi si giocano la reputazione di nazione che ospita il calcio più ricco e bello del mondo , il fair play mancato (dato i fischi iniziali sull inno e il non aver indossato la medaglia alla premiazione), l’aggressione pre partita ai festanti e spensierati tifosi italiani giunti per l’ occasione allo stadio e sopratutto il non rispetto delle regole senza l’utilizzo di una sola mascherina. Da un popolo storico ed ormai fuori dall’Europa ci si aspettava uno stile decisamente diverso.
Ritornando ai protagonisti azzurri, è difficile fare una classifica, ma senza dubbio un plauso va ai veterani Chiellini e Bonucci che hanno saputo dare la linea guida che si deve tramandare nelle prossime generazioni; il senso di appartenenza e qualità di un uomo come Jorginho, che pur essendo brasiliano, si è fatto adottare dal nostro paese e vive sempre con grande attaccamento ogni gara.
Poi la forza di Donnarumma che si candida non solo a miglior portiere del mondo ma ad una carriera splendida se riesce a rimanere umile e concentrato così come dimostrato durante questo torneo che lo ha consacrato come miglior giocatore.
I commenti tecnici e tattici oggi passano in secondo piano così come le pagelle ed a tutti i partecipanti un simbolico 10.
Voglio solo rimarcare un aspetto già trattato nei precedenti articoli e vale a dire un monito ai dirigenti federali e a quelli delle nostre società: quello di prestare la giusta attenzione ad una scuola di allenatori che ha marcato nel corso degli ultimi decenni la differenza non solo in Europa.
In secondo, far sì che i nostri vivai riprendano ad essere la centralità del progetto tra scuola e campo, affidando le scuole di calcio e settori giovanili a tecnici qualificati.
Il calcio per gli italiani non è solo una questione effimera o da bar, ma la testimonianza di un movimento culturale e di tradizioni che annovera il coinvolgimento di migliaia di sportivi e di ogni età.
Noi restiamo orgogliosi dei nostri vessilli, ma ci uniamo sotto la stessa bandiera quella italiana che ha segnato , segna e segnerà una testimonianza di grande passione .
Grazie Ragazzi, Grazie Mancio