Filo di speranza
Il risultato del Meazza assottiglia le possibilità di salvezza del Benevento, ma quanto visto sul campo regala, quantomeo, un “filo di speranza“ per le ultime quattro gare gare da disputarsi.
Il Milan evidenzia ancora una volta la differenza tecnica e soprattutto la potenzialità del proprio organico rispetto al Benevento, che paga come non mai una rosa ristretta” e, probabilmente, mal assortita.
Inzaghi schiera i suoi uomini con un “duttile“ 4-3-3, con l’innesto dal primo minuto di Iago Falque e la conferma di Dabo in mediana.
I primi minuti sono fatali ai Sanniti, a causa di quel timore reverenziale che troppo spesso la squadra mostra rispetto ad ogni avversario e sopratutto per gli errori gratuiti che sono oramai una costante.
Al di là del risultato, ci sono stati dei segnali di ripresa che fanno ben sperare gli uomini di Inzaghi, che si giocano la permanenza nella massima serie.
Bisogna lavorare sulla compattezza delle due linee difensive, che lasciano ancora la possibilità agli avversari di penetrare con delle verticalizzazioni che tagliano troppo facilmente il pacchetto arretrato, oltre che i movimenti in uscita che evidenziano come la linea difensiva non si muove in maniera compatta.
In fase offensiva la Strega è apparsa più convinta, con delle buone giocate ed un cospicuo numero di conclusioni verso la rete di Donnarumma. Purtroppo paga invece la scarsa vena realizzativa dei propri uomini .
Ora c’è da raccogliere i cocci e lavorare su quanto di buono visto al Meazza in modo da affrontare il rush finale in maniera ineccepibile, considerato che la salvezza passa per il Ciro Vigorito ed è proprio lì che la squadra non è riuscita a dare il meglio in questa stagione.
Questo il mio personale giudizio sui partecipanti alla gara :
Montipò (voto 7): gara condotta con sicurezza. Si fa trovare pronto in quasi tutte le occasioni in cui gli avversari si rendono pericolosi. E’ questo il portiere che vogliamo vedere e di cui si ha bisogno in questo importantissimo finale.
Depaoli (voto 5-): scolastico e spesso in difficoltà, deve lavorare tanto se vuole avere ancora la possibilità di restare in massima serie. Ci attendiamo da lui un apporto migliore ed all’altezza della posta in palio.
Glik (voto 5,5): solita prestazione di volontà all’interno di un reparto che continua a subire troppo facilmente gol.
Caldirola (voto 5): aveva di fronte un top player come Ibrahimovic, non certamente in forma smagliante. Qualche sbavatura o cattiva interpretazione in uscita, come in occasione della prima rete .
Barba (voto 4): schierato nel ruolo in cui dovrebbe dare forse il meglio. Conferma la sua involuzione che evidenzia ancora una volta i suoi limiti. Sempre in ritardo e lontano dalla avversario, gioca sempre con la stessa cadenza e senza cattiveria. La seconda rete subita è un sunto di quanto indicato: non legge in maniera corretta la risalita della linea difensiva.
Ionita (voto 6): lucido; come da spartito offre il suo contributo senza infamia e senza lode.
Viola (voto 6): cerca di fare le due con l’intelligenza che lo contraddistingue. Con lui in campo la squadra riesce a giocare con meno frenesia e sopratutto con la possibilità di avere anche dei cambi di gioco.
Dabo (voto 6): buona prova del francese che mette a disposizione corsa e fisicità
Iago Falque (voto 5-): ha dalla sua l’attenuante di non avere i 90 minuti nelle gambe (il torneo è quasi finito). Gioca in surplace e lascia sempre tanti dubbi tra quelle che sono le sue qualità e quello che è il suo rendimento. Vorremmo una prova d’orgoglio da parte sua, visto che lo abbiamo atteso per una stagione intera
Improta (voto 6): tanto cuore e tanta corsa. Da un lato ne apprezziamo lo spirito che dovrebbe essere un esempio per tutti; dall’altro, è lo specchio di come sia stata costruita la squadra.
Lapadula (voto 6): lotta, corre, soffre ma non fa gol. Spreca una bella occasione che avrebbe potuto regalare il pari. Ha bisogno di giocare con un compagno di reparto.
Subentrati
Insigne (voto 4,5): per la ristrettezza della rosa e per discutibili scelte tecniche, ha un tempo a disposizione per cercare di dare il suo apporto. Si sposta, ci prova, ma sempre con la solita evanescenza e con scarsa personalità, che lo portano solo a scaricare la palla al compagno vicino o dietro di lui. Riesce anche in questa gara a sbagliare una ghiotta occasione, sempre perché vuole cercare la giocata. Questa è serie A, non un torneo di lega pro.
Caprari (voto 5): poco da evidenziare. Dalla prossima partita vorrei vedere in via definitiva il suo apporto che giustifichi i motivi del suo ingaggio.
Tello (s.v. ) nessuna nota da segnalare.
Gaich (s.v.) prova a dare il suo contributo. Sarà prezioso già dalla prossima gara dato che sarà obbligatorio trovare la via del gol.
Inzaghi (voto 5,5): sicuramente sarà stato difficile pensare ai successi ottenuti in quello stadio e ritrovarsi oggi da avversario con tutte le difficoltà che attraversa la sua squadra ora. Deve trovare il giusto equilibrio tra la fase offensiva, che lascia talvolta “praterie“ in ripartenza agli avversari (ieri contro il Milan per ben 3 volte i rossoneri si sono ritrovati in situazione di 3 contro 2) e quella difensiva. Ci si difende sempre troppo bassi e lontano dagli avversari, concedendo troppo facilmente campo e verticalizzazioni. Dovrà caricare a mille i suoi uomini perchè ritrovino la giusta cattiveria, dote che manca alla squadra. Il Cagliari è una squadra “tosta“ ed esperta e non lascerà nulla al caso. Sarà importante scegliere i giusti protagonisti, al di là delle congetture tattiche. In ogni reparto è importante avere un leader che sappia guidare i propri compagni.
La tifoseria scalpita e vuole che i propri beniamini gettino il cuore oltre l’ostacolo. La piazza ha sognato e meritato questa categoria grazie agli investimenti del patron Vigorito e c’è l’ obbligo di difenderla con orgoglio e cognizione di causa.
Tutto il resto non serve a nulla.
Forza Strega 91 !