Umiliazione
Al termine dell’ennesima debacle che si è registrata nella prova contro l’Udinese, diventa difficile trovare le parole per commentare la prestazione dei giallorossi.
La gara con i bianconeri si presentava, inizialmente, come una sorta di matchball; la truppa di Inzaghi sciorina, invece, il peggio della stagione e ne esce sonoramente sconfitta.
Una vera e propria umiliazione per chi ama questi colori; per chi, pur nel rispetto delle restrizioni anti- COVID, aveva pensato bene di far sentire il suo supporto “in presenza” fuori allo stadio Vigorito e aveva accolto il pullman della squadra all’ingresso nello stadio; per chi sperava in una prova di carattere.
Ci è toccato assistere, invece, all‘ennesimo scempio, che dà seguito alle orribili prestazioni rese nel girone di ritorno.
A nulla sono valsi i segnali di insofferenza già manifestati della “piazza” in tempi non sospetti, tempi in cui la squadra godeva di un’apparente tranquillità garantitole da un margine di ben 11 punti di distacco dalla terz’ultima posizione di classifica. Un “tesoretto dissoltosi, poi, nel nulla, rendendo tutto maledettamente più complicato.
Ritornando alla sciagurata gara contro l’Udinese, il tecnico sannita presenta il 3-5-2 con gli innesti di Caldirola nel trio difensivo, Dabo in mediana e Sau in avanti a far coppia con Lapadula .
A dispetto di quanto si potesse pensare (o almeno sperare), i sanniti iniziano timorosi, lasciando ancora una volta l’iniziativa ad una sorniona Udinese la quale, pur reduce da una serie di risultati negativi, ringrazia impossessandosi del match con grande facilità.
Inutile e sterile la risposta degli uomini di Inzaghi che come già accaduto con altre dirette concorrenti, concede il fianco e conferma i limiti di una difesa colabrodo.
Analizzare contenuti tecnici e tattici sembra, a questo punto, del tutto inutile; inutile e perditempo, considerate le ripetute scelte tecniche cervellotiche che si sono succedute ormai dal’inizio del girone di ritorno.
Questo il mio personale giudizio sui partecipanti alla gara.
Montipo (s.v.): 4 reti subìte e nessuna parata, di fatto un portiere che non incide;
Depaoli (voto 3): prova che conferma l’involuzione del ragazzo, che non è mai riuscito a dimostrare l’utilità de suo ingaggio.
Glik (voto 4,5): una difesa che subisce ancora 4 reti non ha un solo colpevole. E’ tutto il reparto ad evidenziare limiti enormi. E’ lui il giocatore più esperto ed è lui che avrebbe dovuto garantire quel qualcosa in più. Non solo in quest’ultima partita.
Barba (s.v.): niente da segnalare, se non il fatto che abbia dovuto giocare vista l’emergenza in difesa.
Caldirola (voto 5): cerca di lottare, ma naufraga anche lui nel mezzo di una prova corale da brividi e, direi, con atteggiamento tattico suicida;
Improta (s.v.): dovrei evidenziare impegno e spirito di sacrificio, ma sembrerebbe essere un “disco rotto“. In un campionato di serie A occorrono giocatori di ruolo, non semplici “esperimenti”.
Viola (voto 6,5): prova a dare ordine in una squadra che rinuncia troppo presto a giocare. Non si capiscono i motivi della sua sostituzione della ripresa, a conferma della confusione tattica del tecnico.
Dabo (voto 5): rispolverato dal primo minuto in una gara cruciale, fatica a trovare i tempi giusti.
Hetemaj (voto 5,5): c’è sempre, nel bene e nel male. Forse è uno dei pochi che fa fatica ad arrendersi e che prova a fare qualcosa, pur se spesso senza alcun senso logico.
Sau (voto 5): lascia anzitempo il campo per infortunio, ma fin quando c’è, offre il suo contributo. Ancora uno stop che va ad aggiungersi al numero incredibile di infortuni, frutto, forse, di una stagione strana, ma che pone anche tanti interrogativi.
Lapadula (voto 6- ): come al solito ci mette il cuore e tanta voglia di fare, ma naufraga con il resto della squadra.
Subentrati :
Schiattarella (voto 4): schierato senza un motivo preciso, non riesce a incidere, come del resto avviene da almeno due mesi a questa parte.
Gaich (voto 5): subentra all’infortunato Sau, ma non riesce ad incidere in fase di finalizzazione.
Iago Falque (s.v.): apparso un po’ più tonico del solito. Entra, forse, troppo tardi per quello che avrebbe potuto dare alla causa.
Insigne (s.v.:) timbra il cartellino come da prassi (o contratto ?), senza incidere.
Ionita (voto 6): gettato nella mischia per cercare di sfruttare almeno la sua fisicità sulle palle alte.
Inzaghi (voto 3): l’involuzione tattica e tecnica oramai è sotto gli occhi di tutti, così come le prestazioni ed i risultati del girone di ritorno. Certo le responsabilità le deve condividerle con chi fino ad oggi è stato nell’ombra, e parolo del direttore sportivo; entrambi sono responsabili della costruzione dell’organico.
Se non ci sarà la reazione, il Benevento sarà inevitabilmente destinato ad una mesta retrocessione; altre considerazioni sono, a questo punto, inutili.
Il tifoso sannita (e lo ha già dimostrato in passato), accetterebbe i risultati del campo se gli stessi provenissero da una squadra che, a dispetto degli evidenti limiti tecnici, onorasse almeno la maglia attraverso prestazioni di orgoglio e cattiveria agonistica.
Il tifoso sannita continuerà comunque a sostenere i propri colori, prescindendo dai protagonisti sul campo.
Ma per poter restare nel palcoscenico che conta – e questo continueranno a crederlo nonostante tutto – ci dovranno essere una seria programmazione e, soprattutto, responsabili all’altezza del ruolo.
Forza Strega 91!