I dati dell’incidenza che saranno valutati venerdì sono già pronti ma nessuno arriva a 50 casi per 100mila abitanti alla settimana. Quattro le Regioni sotto 100.
La corsa verso la zona bianca impegna tre o quattro regioni italiane ma ne vede una sola davvero in grado di raggiungere l’obiettivo a breve: la Basilicata. Il Governo nell’ultimo Dpcm ha introdotto la possibilità di una quarta classificazione, quella delle realtà locali dove la circolazione del virus è così bassa e l’impegno del sistema sanitario sul Covid così ridotto che si può procedere a una diminuzione delle restrizioni anche rispetto alla zona gialla, al momento quella con le regole meno stringenti.
LO SPECIALE VACCINI
La zona bianca viene considerata più un’ipotesi di scuola che una possibilità vera, visto come vanno le cose nel nostro Paese. E il fatto che il Paese si trovi in questo momento presumibilmente nella parte bassa della curva dei contagi, con le Regioni che stanno più o meno tutte vedendo una riduzione dei casi, e malgrado questo in pochi si avvicinino all’obiettivo, la dice lunga sulle reali possibilità di entrare in questa zona. Le regole per farlo sono state fissate, comunque. Bisogna avere un Rt inferiore a 1 e soprattutto un’incidenza settimanale della malattia inferiore a 50 casi per 100mila abitanti nella settimana.
Intanto va sgombrato il campo: venerdì prossimo nessuno verrà dichiarato in zona bianca dalla Cabina di regia. I dati ai quali si fa riferimento quando si valuta l’incidenza sono quelli della settimana precedente al monitoraggio, cioè da lunedì a domenica. In questo caso quindi sono già noti perché riguardano il periodo 18-24 gennaio. Ebbene, nella settimana appena conclusa la Basilicata ha avuto un’incidenza settimanale di 60,58 casi (contro i 96 dei sette giorni precedenti). E’ quindi vicina al limite dei 50, che se proseguirà il trend potrebbe raggiungere la prossima settimana. Subito sopra c’è la Sardegna, con 77,89 (contro i 78 della settimana precedente). Qui la situazione è diversa perché questa Regione anche se ha un Rt inferiore a 1 venerdì scorso è diventata arancione per avere il rischio calcolato sui 21 indicatori “alto”. Dovrà restare dello stesso colore almeno due settimane e quindi non può certo sperare nella bianca in questo momento. Sopra ancora si incontra la Toscana, con 80,62 casi per 100mila abitanti.
La Regione, che prima di Natale è stata a lungo rossa e arancione, è tra le realtà più grandi quella che ha visto un più netto miglioramento di tutti i parametri in questo periodi. E’ infatti sotto l’1 come Rt e ha un rischio basso. La situazione da questi punti di vista sarebbe propizia per un ulteriore miglioramento ma in realtà si sta osservando un leggero aumento dei casi, come avviene di solito per chi resta alcune settimane in zona arancione. E infatti nella settimana dall’11 al 17 l’incidenza era un po’ più bassa (72) e se si osserva l’assoluto dei dati da lunedì scorso a ieri mentre il trend nazionale è in discesa (da 104 a 85mila alla settimana), la Toscana va in controtendenza e vede un leggero aumento, da 2.900 casi a 3.000. Il rischio quindi è che tenda ancora a salire e non a calare. Infine c’è la Val d’Aosta, che ha 93,10 casi per 100mila nella settimana appena conclusa, contro gli 89 di quella precedente. Anche qui si osserva un aumento e anche in questo caso, come per la Sardegna, si parla di una Regione che si trova in zona arancione e quindi non può al momento sperare nella bianca.
fonte:www.repubblica.it