di Andrea Bardi
Adesso non è più un caso: il Benevento c’è, e se ne stanno accorgendo anche le “grandi”. Dopo Fiorentina e Juventus (ma anche Sassuolo nonostante un’immeritata sconfitta), è toccato anche alla Lazio di Inzaghi (il fratello minore) doversi arrendere alla compattezza ed alla solidità della squadra dell’altro Inzaghi (il fratello maggiore).
Davanti al pubblico amico (…si fa per dire), la Strega ha fornito un altro indizio di come sia, ormai, matura per questa serie A, per potersela giocare a viso aperto con chiunque la affronti, senza alcun timore reverenziale. E senza limitarsi a difendersi e a ripartire, ma anche proponendo bel gioco, a tratti anche divertente. Sarebbe, questo, il quarto indizio. E se è vero che tre fanno una prova…possiamo ormai parlare di conclamazione.
Il Benevento conquista un altro punto di platino che gli consente di muovere ulteriormente una classifica che comincia ad essere davvero interessante (12 punti in altrettante partite giocate) per una neo-promossa, se solo si considera che il Benevento ha già affrontato, in queste prime 12 giornate, sei tra le prime sette squadre in classifica, in pratica tutte le “regine” del campionato ad esclusione della capolista Milan.
Squadra, dicevo, compatta e solida, dove tutti giocano per tutti. Squadra che corre ( e come corre, il Benevento!), che costringe l’avversario a non scoprirsi più di tanto ed a lasciare in copertura “dietro” almeno tre uomini per far fronte alle pericolose e ben orchestrate ripartenze dei sanniti. Lo si è visto chiaramente anche ieri sera al Vigorito.
Per la terza partita consecutiva, e quindi non è più un caso, l’estremo difensore del Benevento, Montipò, ha dovuto compiere soltanto interventi di ordinaria amministrazione, segno che le linee di difesa hanno trovato la giusta quadratura registrando i meccanismi che, all’inizio del torneo, avevano evidenziato preoccupanti imperfezioni. Soltanto una magia di un fuoriclasse (Morata) contro la Juventus, un rigore (molto benevolo) contro il Sassuolo ed un’altra perla di un bomber di razza (Immobile) da ultimo, ieri sera, al Vigorito, hanno saputo scardinare una difesa rocciosa ed impenetrabile, magistralmente orchestrata da un sempre più convincente ed autoritario Glik, autore di un’altra prova di spessore.
Bene così, la strada è quella giusta.
Le prossime due partite, contro il Genoa in casa e la successiva contro l’Udinese alla “Dacia Arena”, contro squadre dirette concorrenti, dovranno essere sfruttate al meglio per dare un ulteriore scossone alla classifica.
Basta semplicemente ricordarsi dello Spezia. A proposito. Ringrazierò sempre quella partita.