
Daniele Piro
Diciamoci la verità: ieri, a leggere i commenti nei giorni che anticipavano il “lunch match”, (altro termine incomprensibile ormai entrato di prepotenza nel nostro lessico quotidiano), c’erano tutti i presupposti per intossicarci il pranzo domenicale.
Il pessimismo che aleggiava intorno alla Strega era ben superiore ai pensieri delle mosche bianche fuori dal coro che predicavano calma e positività. Questi ultimi hanno avuto ragione alla grande. Internet, con tutto il suo carrozzone di social, Whatsapp, Instagram, pagine web dedicate alla Strega, può diventare veicolo umorale di massa e, come sottolineato dal buon Pippo al termine del match, l’umore generale della piazza ultimamente non era dei più idilliaci. Tante, troppe chiacchiere, troppi post “A schiov”, troppo pessimismo. Puntualmente Superpippo ha smentito tutti preparando una partita de necessitate virtutem, viste le tante assenze, fatta di grinta, cazzimma, accortezza e (poche) ripartenze.
A scanso di equivoci e per l’onestà intellettuale che mi caratterizza, io sono fra quelli che nell’ultimo mesetto non è stato proprio “doc’ e sale” nei confronti della squadra. Lo dico però perché ho sempre cercato di argomentare in maniera pacata ciò che non andava. In fondo se siamo su social o su forum inerenti il Benevento calcio e facciamo i tifosi, di cosa dobbiamo parlare soprattutto se nell’ultimo mese i risultati non sono stati del tutto soddisfacenti? Certo, c’è modo e modo di dire le cose ed esprimere il proprio pensiero.
Forte di quanto leggevo in giro ho sostenuto, sempre in maniera molto pacata e tentando di argomentare il più possibile ciò che mettevo nero su bianco, le tesi di chi si chiedeva come mai Hetemaj, un perno del centrocampo nello scorso campionato, fosse stato improvvisamente accantonato o se l’atteggiamento tattico propositivo ma forse troppo sbarazzino non potesse risultare deleterio in partite nelle quali, raggiunto il pareggio (Roma e Verona), lo si sarebbe dovuto difendere con le unghie e con i denti giocando più coperti. Non ho mai avuto problemi a scrivere, ed oggi lo sottolineo dopo una vittoria, che forse ci manca almeno un terzino, o che potrebbe rivelarsi una mossa vincente nel futuro, ma che al momento è una vera e propria scommessa, affidare due ruoli perno dello scacchiere (portiere e centravanti) a degli esordienti per la massima serie. Non ho problemi a ribadire che non abbiamo una punta di peso (che ormai c’è in tutte le squadre), ma come scritto in passato, riconosco che Moncini o Lapadula per il gran pressing che attuano, sono funzionali al gioco che vuole fare il mister.
Ho più volte espresso il pensiero che abbiamo una “copertina” corta, soprattutto in un torneo nel quale vige la regola delle 5 sostituzioni; probabilmente qualche cambio in panchina più esperto e navigato della categoria sarebbe stato utile, così come mi sono sempre chiesto che fine abbiano fatto Viola e Iago Falque, che dovevano essere i due valori aggiunti di questa squadra, fermi ai box da troppo tempo e che occupano due slot che potevano essere utilizzati per altri, mentre loro potevano farsi un bel percorso riabilitativo tranquillo per essere l’arma in più del girone di ritorno.
Non rinnego nulla di quanto scritto fino ad oggi.
Mi dà fastidio, però, che ieri sono stato messo nel calderone di quelli che secondo i super positivi, non vedono l’ora che il Benevento perda per sparare sentenze ed essere annoverati fra quelli del “aler’ ditt io…”.
Chi mi conosce sa che non è così, e sa quanta passione dalla notte dei tempi nutro per questi due colori. Tuttavia da persona razionale non mi esalto nelle vittorie e nemmeno sparo a zero su tutto e tutti se le cose vanno male cercando piuttosto di argomentare sulle situazioni negative notate.
Di sicuro mister Inzaghi non ha bisogno dei miei consigli o di quelli del popolo del web, ma oggi sono contento che egli abbia un…”problemino” in più in positivo da gestire, ovvero se e come impiegare carroarmato Hetemaj, che ieri è stato onnipresente o se tornare ai moduli sbarazzini del bel gioco senza punti piuttosto che puntare su un atteggiamento più accorto, senza fronzoli per portare a casa la pagnotta.
L’importante è non essere disfattisti, perché internet è un mondo che amplia i pensieri in maniera esponenziale. Pensieri tipo “Vigorito nun vol’ caccia i soldi, Foggia nun è ccosa soja, lo spogliatoio è spaccato, ultima spiaggia per il mister, chist nunn e bbuon, chillat ch ammu pigliat affà ecc. ecc“, non si possono davvero leggere, né sarò io a sponsorizzare chi continua a scriverlo.
Tornando alla partita di ieri posso solo dire che l’atteggiamento accorto e pulito avuto da tutti ha fatto sì che la Fiorentina tirasse in porta una sola volta all’85esimo. Secondo tempo più offensivo con due o tre occasioni costruite oltre al gol, dopo un primo tempo passato soprattutto a contenere. Abbiamo avuto anche la nostra piccola dose di “ciorta”che non guasta mai: Bonaventura che si ferma in riscaldamento forse per tutte le seccie e le paroline non proprio idilliache tirategli addosso dopo il suo rifiuto a vestire il giallorosso, Ribery che si pianta dopo mezz’ora, Callejon out perché reduce dal Covid…tutti piccoli segnali positivi che tre anni fa non si sarebbero mai verificati. Pigliamoceli ed andiamo avanti.
Chiudo con una battuta: il beneventano è di palato fine e di bocca buona; abbiamo gustato una genovese, una bolognese e ieri abbiamo cotto al sangue una fiorentina. Adesso ci manca il dessert. Nonostante siamo la città del torrone, sabato prossimo, nu bellu gianduiotto torinese mu magnass volentieri.
E poi siccome l’appetito vien mangiando, possiamo mai rinunciare subito dopo ad una parmigiana o al prosciutto friulano San Daniele?
Se dovessimo riuscire in questa abbuffata, credo che il nostro cardone, questo Natale, avrà un sapore davvero speciale.