Il governo Tsipras incassa la fiducia del Paese e si appresta ad avviare un nuovo tavolo di negoziati per “trattare” il debito estero della nazione. “Ora chiediamo un accordo per uscire dall’austerity. Vogliamo un’Europa della solidarietà“. Queste le prime parole del premier alla folla festante radunatasi in Piazza Syntagma nella capitale Atene. E lo stesso Tsipras ci tiene a precisare che oxi non è una rottura con l’Unione europea.
I dati definitivi dicono che il 61,3% dei votanti (3.558.450 voti) ha scelto il “no” contro il 38,7% (2.245.537 voti) che invece aveva optato per il “si“. Secondo il ministro Varoufakis, la vittoria del no è la risposta coraggiosa dei greci a cinque anni di ipocrisia e all’austerità. E da oggi l’Europa dovrà iniziare a curare le ferite greche. L’intenzione dell’esecutivo ellenico è quella di tendere la mano ai partner europei e collaborare e trovare una soluzione che sia positiva per tutti. Il primo obiettivo è quello della ristrutturazione del debito, e di sicuro l’uscita della Grecia nella zona euro o l’ipotesi di una moneta parallela non è nemmeno presa in considerazione.
Intanto è previsto per domani, martedì 7 luglio, un vertice dei paesi dell’Eurozona, convocato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal Presidente francese Francois Hollande. Fonti diplomatiche parlano di una impossibilità ad ulteriori trattative, considerato che l’ultima proposta che Tsipras aveva rifiutato, rimandando ogni decisione all’esito del referendum, era stata concordata da tutti gli stati membri. La vittoria politica di Atene, però, apre nuovi scenari e probabilmente i termini di un nuovo (e condiviso) possibile accordo potrebbero iniziarsi a delineare già nelle prossime ore.